Una recente indagine ha evidenziato un preoccupante aumento di depressione negli adolescenti, un dato allarmante che richiede di prestare attenzione al problema e di intervenire tempestivamente. D’altra parte, identificare una depressione in questa fascia di età è particolarmente difficile e anche i genitori più attenti e premurosi potrebbero non rendersi conto dell’entità della sofferenza dei figli e dei loro segnali di allarme.
Una certa quota di aspetti depressivi fa fisiologicamente parte dell’adolescenza. Si tratta in effetti di elaborare un lutto: perdere l’infanzia e il senso di onnipotenza che la caratterizzava, per affrontare il cambiamento imprevedibile del corpo e la sperimentazione di una nuova e incerta identità. Tristezza, rabbia, sbalzi di umore sono molto comuni in questa fase e non è facile distinguere quando sia presente invece una vera e propria depressione. Parliamo di depressione clinica quando questi aspetti diventano troppo intensi, frequenti e persistenti, compromettendo i vari campi vitali e bloccando le possibilità di sviluppo di ragazze e ragazzi.
Come orientarsi per capire se un adolescente è depresso? Innanzitutto, vediamo come si manifesta una depressione. Il disturbo depressivo maggiore, ovvero la categoria diagnostica che corrisponde a ciò che comunemente si intende con “depressione”, si manifesta nella popolazione generale con questi sintomi:
– umore depresso con sentimenti di tristezza, vuoto, disperazione
– una marcata diminuzione dell’interesse e del piacere in tutte, o quasi tutte, le attività
– diminuzione o aumento dell’appetito o del peso
– diminuzione o aumento del sonno
– agitazione o rallentamento psicomotorio
– mancanza di energia
– sentimenti di colpa e di autosvalutazione eccessivi
– diminuzione della concentrazione e indecisione
- – pensieri ricorrenti di morte e di suicidio.
Per fare diagnosi di depressione occorrono 5 o più di questi sintomi, presenti quasi ogni giorno per un periodo superiore alle due settimane.
Negli adolescenti, però, i sintomi possono essere diversi e possono indurre in inganno. Ad esempio, al posto dell’umore depresso, bambini e ragazzi possono manifestare un umore irritabile. La rabbia e la scontrosità, più che un umore triste e abbattuto, contraddistinguono la depressione adolescenziale. Più precisamente, la rabbia nella depressione dell’adulto è più nascosta e rivolta verso di sé dando luogo al senso di colpa, mentre nella depressione adolescenziale è mostrata molto più facilmente all’esterno. Può essere difficile, per i familiari e per chi osservi dall’esterno, immaginare che dietro un atteggiamento ostile, aggressivo e oppositivo e dietro una costante litigiosità possa in realtà celarsi una depressione. Questo comporta spesso una sottovalutazione del problema della depressione in questa fascia di età, e un conseguente ritardo nella diagnosi e nel trattamento.
Anche l’irrequietezza motoria può portare fuori strada. Intuitivamente immaginiamo una persona depressa abbattuta e rallentata, nei pensieri e nel comportamento, mentre bambini e adolescenti depressi possono al contrario presentare una maggiore agitazione psico-motoria.
La scarsa autostima fa parte dei sintomi depressivi, tuttavia occorre fare delle distinzioni. Nell’adolescenza, sperimentare occasionalmente sentimenti di scarsa autostima ha una funzione positiva, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Essendo l’adolescente portato a ipervalutare se stesso e a percepirsi senza limiti, sentimenti di bassa autostima intervengono periodicamente a bilanciare il senso di onnipotenza, per costruire un’ immagine più equilibrata e realistica di sé. Si tratta quindi di valutare quanto siano intensi certi sentimenti. Quando la convinzione di valere poco è pervasiva e non si modifica nel tempo anche in occasione di eventi gratificanti, è opportuno sospettare una depressione.
Il ritiro sociale è una caratteristica della depressione adolescenziale. Ragazzi e ragazze depresse smettono di interagire con i familiari, si rifiutano di uscire e di frequentare gli amici, si isolano nella propria stanza. Una certa quota di ritiro sociale può essere utile e positiva in questa fase, perché ragazze e ragazzi hanno bisogno di imparare anche a stare da soli e ad essere indipendenti dal gruppo dei coetanei, per sviluppare e consolidare la propria individualità. Occorre quindi, anche in questo caso, valutare l’intensità dell’isolamento e quanto comprometta lo sviluppo e la vita dell’adolescente; in particolare, se il ritiro dipenda da una convinzione di essere incapaci di rapportarsi con gli altri. Ragazzi e ragazze depresse vivono con fatica il contatto con gli altri perché temono di non essere all’altezza, oppure pensano che gli altri li respingeranno a causa del loro umore poco gradevole.
Una depressione adolescenziale può anche manifestarsi con sintomi somatici e ipocondria, uso di sostanze, peggioramento del rendimento scolastico, preoccupazioni per l’aspetto fisico, disturbi alimentari, isolamento sociale, comportamenti impulsivi come fughe da casa o da scuola, disobbedienza, comportamenti rischiosi e imprudenti (l’ipereccitazione che ne deriva è usata per eliminare temporaneamente i sentimenti depressivi), ansia e fobie, svogliatezza che potrebbe essere cambiata per pigrizia. Un ventaglio molto ampio di manifestazioni, quindi, non così facilmente collegabili a una depressione.
Nel prossimo articolo approfondiremo le cause della depressione in adolescenza e i possibili interventi.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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