Benessere

Come comportarsi con le persone prepotenti. Ecco i consigli della psicologa

Di fronte a una persona prepotente, meglio contrattaccare o lasciar correre? La psicoterapeuta Lucia Montesi ci suggerisce alcune strategie per farsi rispettare senza sprecare energie inutili

uomo d'affari, prepotente
(Foto di Goumbik da Pixabay)

«Non ne posso più di subire la sua arroganza!», «Come posso farlo smettere?», «Voglio dirgliene quattro una volta per tutte!», «Qualcuno deve rimetterlo al suo posto, non è giusto comportarsi così», «Me la prendo con me stesso, perché subisco e non riesco a reagire come vorrei». Si tratta di un problema molto comune e ricorrente nelle sedute di  psicoterapia: le sgradevoli interazioni con gli individui prepotenti e arroganti, e soprattutto la frustrazione, la rabbia e il senso di impotenza che ne derivano. Soprattutto per le persone tendenzialmente miti, sensibili e timide può essere molto stressante doversi relazionare con questi soggetti, senza rischiare di restarne schiacciate. In particolare, oltre alle emozioni sgradevoli suscitate dall’atteggiamento prepotente, sperimentano molto spesso un senso di inadeguatezza e il biasimo verso sé stesse per non essere in grado di “tenere testa” all’interlocutore arrogante, nonché la convinzione di essere deboli o codarde se preferiscono eludere lo scontro con il prepotente.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

A tutti succede di avere a che fare con persone prepotenti, controllanti, saccenti, che impongono le proprie idee e opinioni, che svalutano gli altri e credono di avere sempre ragione, che non esitano ad usare toni aggressivi per ottenere ciò che vogliono. Non sempre la persona prepotente è quella che alza la voce, insulta o usa modi rudi. Può anzi mostrarsi disponibile, apparentemente collaborativa, anche generosa, ma solo fintanto che le cose andranno secondo il suo volere: se osteggiata, non tarderà a dare dimostrazione della risolutezza con cui intende ottenere ciò che desidera.

Come comportarsi con una persona prepotente? Esiste il modo giusto per non subire passivamente le sue mosse? Anche in questo caso, come sempre quando ci occupiamo di quella realtà così complessa e sfaccettata che è la mente umana, non esiste la ricetta valida per tutti e ciascuno deve individuare il modo più congeniale in base alla sua personalità, alle sue inclinazioni, agli obiettivi che vuole ottenere. Alcune indicazioni di massima possono però essere utili ad arginare la prepotenza e a porsi in modo assertivo, senza né subire passivamente, né essere altrettanto prepotenti.

Innanzitutto, anche se è allettante la fantasia di rimettere finalmente al suo posto la persona arrogante con una mossa eclatante e vincente, il rischio di imbarcarsi in una guerra estenuante con il prepotente è molto elevato, a fronte di un magro bottino. Se agli occhi della “vittima” del prepotente può sembrare vigliacco eludere il rapporto oppure “dargliela vinta”, al pari di una resa, invece dal punto di vista dell’economia psichica, del risparmio di energie e anche del risultato finale, può essere molto più saggio evitare ogniqualvolta sia possibile l’interazione al primo segnale di prepotenza, allontanandosi, lasciando solo il prepotente, lasciandolo cuocere nel suo brodo, ignorandolo. A meno che non ci siano questioni davvero importanti da affrontare, stare a discutere con persone negative fa solo perdere tempo, energie e benessere.

Le persone prepotenti, inoltre, amano far perdere le staffe all’interlocutore, per poter distogliere eventuali accuse da sé e ribaltare immediatamente colpe e responsabilità sull’altro, strategia in cui sono molto più esperti. Per quanto aggredirli a propria volta può costituire un momentaneo, benefico sfogo, è tuttavia molto più proficuo mantenere la calma e la lucidità, per evitare che il prepotente confonda le acque e per mantenere ferma la propria posizione.

Le persone prepotenti e arroganti possono ferire e scatenare emozioni molto disturbanti che confondono, bloccano fino a togliere la capacità di reagire, fino a far balbettare. Un modo per essere meno preda di queste emozioni, per sentirsi meno feriti dai loro modi, è provare a immedesimarsi in loro, a mettersi nei loro panni, a capire come sono diventati così. Ciò sposta l’attenzione dalla propria reazione al problema dell’altro. Questo non ha lo scopo di giustificarli o scusarli, ma di attenuare l’impatto del loro comportamento e il potere che esso detiene, di farci perdere lucidità.

Occorre anche riflettere su quali strategie manipolative usa la persona prepotente e soprattutto sul perché fanno tanto presa su di sé, quali punti vulnerabili vanno a toccare, quale senso di inferiorità preesistente vanno ad agganciare, in modo da poterli disinnescare.

Quando la posta in gioco è importante, è preferibile comunicare in modo assertivo e difendere la propria posizione. Essere assertivi con la persona prepotente significa dire con chiarezza, semplicità e concisione cosa si pensa e si prova, compreso il fatto che il suo comportamento fa sentire feriti, senza timore di mostrarsi vulnerabili. Dirlo non significa infatti ammettere una debolezza, ma anzi, assumersi la responsabilità di cosa si prova e rimandare in modo fermo all’altro la sua parte di responsabilità.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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