L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo. Nel 2012, anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, ha iniziato a operare “Italia longeva”, il network nazionale dedicato all’invecchiamento creato da ministero della Salute, Regione Marche e Inrcs Inrca, per promuovere e sostenere una nuova visione dell’anziano come risorsa per la società. Proprio questa rete ha portato avanti uno studio molto interessante sul tema dell’anziano come elemento centrale di un sistema Paese che offra stimoli e sulla longevità.
Tra i determinanti non modificabili c’è la componente genetica che influenza però per meno del 25 per cento la possibilità di diventare longevi. Determinanti modificabili invece sono l’ambiente, il tabagismo, l’alimentazione, l’attività fisica, la prevenzione delle malattie, la possibilità di accedere ai servizi sociali e medici, l’interazione e il supporto sociale.
Per “imparare” la longevità bisogna carpire gli insegnamenti delle popolazioni più longeve del mondo. Le cosiddette “aree blu” sono quelle dove c’è la maggiore concentrazione di centenari:
– Icaria, Grecia: vivono di pastorizia e di pesca, adottano un regime alimentare analogo alla dieta mediterranea, ricco di frutta, verdura, olio di oliva e pesce, riposano ogni pomeriggio e praticano giardinaggio;
– Loma Linda, piccola città degli Stati Uniti nel sud della California: alimentazione frugale e vegetariana, uno stile di vita scevro da alcol e fumo e volto all’impegno sociale;
– Nicoya, Costa Rica: anche qui, lo stile di vita regolare e l’alimentazione ricca di frutta e verdura e il senso della famiglia e della comunità sembrano costituire il segreto della longevità;
– Okinawa, Giappone: alimentazione ricca di antiossidanti naturali come quelli contenuti nella soia e nel tofu e stile di vita morigerato;
– Ogliastra, Italia: alimentazione basata su prodotti caseari, legumi e orzo, associata al senso di appartenenza alla comunità.
Che cosa accomuna tutte le aree? Facciamo un focus su ogni settore principale:
– alimentazione: elevato consumo di legumi e fibre mentre quello di carne è limitato a poche porzioni al mese, massimo uno-due bicchieri di vino al giorno e consumo di porzioni piccole tali da non riempire lo stomaco per più dell’80 per cento;
– stile di vita: tutte le popolazioni longeve hanno un rituale quotidiano per scaricare lo stress, ad esempio la meditazione e il silenzio associato all’attività fisica regolare;
– rete sociale: non solo la famiglia ma anche una rete vera e propria di sostegno reciproco. La solitudine infatti è uno degli elementi collegati a una ridotta qualità della vita;
– prevenzione: per le donne sopra i 40 anni e gli uomini over 50 sono consigliabili gli screening per ipertensione, ipercolesterolemia e diabete.