Benessere

Gli effetti negativi del disordine sul benessere fisico e mentale

Un ambiente disordinato ostacola concentrazione e produttività e peggiora ansia e depressione

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Sebbene alcune ricerche abbiano evidenziato che le persone disordinate sono più flessibili e creative, gli effetti negativi del disordine sono molto più numerosi ed hanno un impatto significativo sul benessere fisico e mentale. Diverse ricerche hanno dimostrato che l’ordine dell’ambiente favorisce le prestazioni cognitive e migliora lo stato emotivo; ambienti domestici e lavorativi ordinati favoriscono la chiarezza di pensiero e la produttività, permettono di rilassarsi e sentirsi tranquilli. L’attività di pulire e riordinare fa inoltre sentire bene perché trasmette una sensazione di controllo.

SOVRACCARICO E ALLARME PER IL CERVELLO

Al cervello non piace il disordine, perché consuma risorse e ostacola la concentrazione. Gli oggetti in disordine o disposti alla rinfusa costituiscono infatti un sovraccarico di informazioni visive che intasa la memoria di lavoro, determinano tensione e irritabilità, inoltre sono percepiti dal cervello come compiti rimasti incompiuti, generando un frustrante senso di inefficienza. Un ambiente disordinato porta maggiormente a temporeggiare e procrastinare le incombenze: maggiore è il disordine, più difficile e sgradevole diventa il compito di iniziare a scegliere cosa spostare, cosa togliere, cosa buttare. Il disordine genera disordine e intanto l’accumulo aumenta progressivamente, provocando a sua volta insoddisfazione e frustrazione.

Un ambiente caotico e disordinato fa aumentare il cortisolo, l’ormone dello stress, perché inconsciamente fa aumentare lo stato di allarme. Una camera confusionaria incide negativamente anche sul sonno, inoltre chi vive in un ambiente disordinato tende ad ingrassare di più.

CHI È ORDINATO È GIUDICATO PIÙ POSITIVAMENTE

Essere disordinati può provocare anche difficoltà relazionali, contrasti e conflitti nella coppia, tra genitori e figli o, ad esempio, tra studenti che condividono lo stesso appartamento. Ordine e disordine sono anche elementi in base ai quali giudichiamo gli altri e inferiamo, anche erroneamente, altre loro caratteristiche. Ad esempio, chi mantiene il suo spazio di lavoro ordinato viene percepito come più coscienzioso e più affidabile. Chi appare più disordinato nell’ambiente o nel vestiario è considerato anche meno competente, meno intelligente, più irritabile è più problematico.

Sono soprattutto le donne a sentirsi responsabili di mantenere la casa in ordine (tuttora sono prevalentemente le donne a occuparsi delle mansioni domestiche) e si sentono più a disagio se non ci riescono. Le donne sono più sensibili al disordine perché le aspettative sociali attribuiscono più a loro il compito di mantenere ordine e pulizia, mentre gli uomini percepiscono con minore urgenza il problema dell’ordine. Questa differenza tra i generi nella percezione del disordine porta a frequenti screzi.

LE CAUSE PSICOLOGICHE DELLA TENDENZA AL DISORDINE

Quali sono i motivi psicologici dietro il disordine? Vediamo i più frequenti.

Il perfezionismo, ovvero la tendenza ad avere livelli di performance elevati, può comportare il bisogno di ordine non solo per quanto riguarda l’ambiente fisico ma anche per la pianificazione di ogni singolo aspetto della giornata.

-Il disordine esteriore può essere la manifestazione di uno stato di disordine interiore, di confusione, disorganizzazione, di progetti incompiuti.

-Il disordine può derivare da una difficoltà a perseguire degli obiettivi e dalla tendenza ad iniziare attività e cose diverse abbandonandole poco dopo.

Una difficoltà ad organizzare gli oggetti, a classificarli e quindi ad assegnargli un posto può portare a un ambiente caotico in cui è facile perdere gli oggetti o non averli a portata di mano quando servono.

-Un apparente disordine può dipendere dall’avere numerosi interessi e passioni che si sommano. Questo tipo di disordine è diverso da quello caotico che indica sciatteria.

-In certi casi le persone si trovano bene nel proprio disordine perché questo corrisponde ad una logica nella loro mente,  sanno perciò muoversi perfettamente nell’apparente caos e trovare tutto ciò di cui hanno bisogno senza difficoltà.

Uno stato depressivo: chi soffre di depressione non ha abbastanza energia e motivazione per attivarsi in generale e quindi anche nel tenere in ordine l’ambiente. In un circolo vizioso, il disordine a sua volta può peggiorare lo stato emotivo e l’umore depresso.

-Un blocco o difficoltà a prendere in mano la propria vita. Da un punto di vista psicologico mettere ordine significa andare avanti, realizzare un progetto. Il disordine può diventare un pretesto per bloccarsi nella vita, per non crescere, per non affrontare i problemi, per non assumersi la responsabilità sia di prendere decisioni che di prendersi cura di se stessi, aspettando che sia qualcun altro a farlo.

-Secondo una interpretazione psicologica, il disordine può rappresentare inconsciamente una forma di ribellione, di rifiuto delle regole e delle aspettative altrui e un modo per compensare eccessive limitazioni o un senso di impotenza sperimentati in altri ambiti di vita. Per alcuni il disordine significa semplicemente vivere con libertà e spontaneità.

-Se il disordine dipende dall’accumulo di oggetti, può essere una manifestazione della difficoltà a separarsi da cose che richiamano ricordi, emozioni ed esperienze significative del passato e che rappresentano una sicurezza difficile da abbandonare.

COME INIZIARE A FARE ORDINE

Riordinare ha un profondo significato psicologico: vuol dire mettere a fuoco i propri bisogni del momento presente, stabilire delle priorità  e una gerarchia dell’importanza delle cose. Come iniziare a mettere ordine senza sentirsi sopraffatti?

-Chiediti quali possono essere le ragioni profonde dietro la tua tendenza al disordine.

-Affronta il disordine a piccole dosi partendo da un piccolo spazio e dedicandoti ad una sola stanza alla volta.

-Impiega alcuni minuti per riordinare la tua postazione di studio o di lavoro: ti permetterà di avere una maggiore concentrazione e una maggiore efficienza e sperimenterai un beneficio immediato.

-Stabilisci un posto in cui collocare ogni tipologia di oggetti e rispettalo.

-Se il disordine è collegato all’accumulo di oggetti, stabilisci un criterio per selezionare gli oggetti da eliminare o da riporre in soffitta: ad esempio, togliere tutto ciò che non hai utilizzato nell’ultimo anno, oppure eliminare una cosa vecchia e inutilizzata ogni volta che ne acquisti una nuova, oppure lasciare solo gli oggetti che ti trasmettono sensazioni positive.

-Prova a chiederti per ogni oggetto perché lo conservi. Togliere oggetti inutili o superflui può a aiutarti a percepire un senso di controllo e di serenità.

-Stabilisci una routine regolare per il riordino della casa o del tuo ambiente di lavoro.

-Se non riesci ad eliminare del tutto il disordine, stabilisci uno spazio limitato della casa da poter lasciare liberamente in disordine.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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