Benessere

Effetto estate su ansia e umore: cos’è la depressione estiva

La bella stagione può peggiorare i sintomi ansiosi e depressivi, per un mix di fattori fisici e sociali. La psicologa ci spiega i meccanismi che si innescano

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Foto di adamkontor da Pixabay

Contrariamente a quanto ci aspetteremmo, l’estate ha un impatto emotivamente disturbante su molte persone. Estate non significa relax, come siamo soliti pensare, anzi: nella stagione più calda aumenta in modo significativo il consumo di farmaci ansiolitici, di antidepressivi, di alcol e sostanze.
Sono soprattutto coloro che soffrono di disturbi dell’umore e d’ansia a risentire negativamente della bella stagione, ma anche chi non ha un disturbo conclamato può percepire un senso di disagio.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Esiste anche una depressione che si manifesta tipicamente d’estate, e che presenta delle peculiarità rispetto alla depressione più “classica” che tende a manifestarsi più spesso nei mesi freddi. Mentre nella depressione più frequente nei mesi autunnali ed invernali predominano aumento del sonno e dell’appetito, nella depressione estiva si riscontrano più spesso insonnia e calo dell’appetito.
In coloro che soffrono di depressione estiva, in più, la percezione della spensieratezza e del divertimento degli altri può procurare disagio, accentuare la sensazione di essere diversi e spingere ulteriormente all’isolamento sociale, che è già caratteristico dei disturbi depressivi.

Quali sono i fattori che determinano l’insorgenza di depressione nei mesi più caldi? L’aumentata esposizione alla luce solare viene chiamata in causa in quanto influenza la produzione di melatonina e serotonina. Ci si aspetterebbe che un loro aumento faccia migliorare la depressione, come in effetti accade in molte persone depresse, ma non in chi soffre di depressione estiva. D’altra parte, pure l’opposto, ovvero un calo della luce solare disponibile in autunno, viene ritenuto responsabile della depressione autunnale.
Il fattore determinante sembra essere allora non tanto l’aumento o la diminuzione di queste sostanze in relazione alle variazioni della quantità di luce, ma piuttosto il cambiamento troppo improvviso del bioritmo, sia in un senso che nell’altro. Il ritmo sonno-veglia viene alterato sia quando il foto-periodo si accorcia, in autunno, sia quando si allunga in estate. Alcune persone sono più predisposte a risentire dell’uno, alcune dell’altro. D’estate, alla maggiore luce si aggiungono l’aumento della temperatura e dell’umidità, tutti fattori che influenzano il ciclo sonno-veglia e di conseguenza l’umore.

Il caldo può peggiorare i sintomi di chi soffre di disturbi dell’umore perché di per sé provoca spossatezza, svogliatezza, disturbi del sonno e dell’appetito che sono anche sintomi propri della depressione. Ma soprattutto, il caldo provoca tachicardia, sudorazione, calo della pressione che a sua volta può indurre agitazione e confusione mentale. Tutte queste modificazioni corporee sono simili ai sintomi dell’ansia e del panico e si sovrappongono ad essi, esacerbandoli.
Chi soffre di attacchi di panico tende ad attribuire un significato patologico a sensazioni corporee che possono essere di per sé fisiologiche, innocue e casuali, ma è l’interpretazione di queste sensazioni come qualcosa di minaccioso e pericoloso che attiva un’escalation di ansia fino all’attacco di panico. Il caldo offre molteplici stimoli da cui può innescarsi un attacco: la spossatezza, l’affanno, i giramenti di testa possono scatenare il pensiero che stia avvenendo qualcosa di grave e vengono caricati di un significato patologico.

D’estate l’ansia può aumentare perché con le giornate più lunghe e il maggior tempo a disposizione aumentano potenzialmente anche le attività, gli impegni e le energie a disposizione, provocando una maggiore irrequietezza.
D’altra parte le persone vanno in ferie, i negozi chiudono, i programmi televisivi abituali vengono sospesi, venendo a mancare gli abituali punti di riferimento. Le vacanze sono per la maggior parte delle persone un momento a lungo sospirato, ma per alcune che soffrono di ansia e depressione sono un fattore di stress, in quanto richiedono di cambiare le abitudini, i ritmi, lasciare l’ambiente protetto della propria casa e dei luoghi familiari, la sensazione di controllo che deriva dall’avere le giornate scandite in modo sempre uguale e già organizzato secondo programmi predefiniti. Vengono a galla l’ansia da vacanza, le fobie relative ai mezzi di trasporto.

D’estate la pressione sociale al divertimento è maggiore, l’isolamento della persona depressa si nota anche di più e si moltiplicano le esortazioni degli altri a uscire. Tuttavia, uscire e frequentare persone in occasioni sociali richiedono energie che in chi è depresso sono già ridotte.
Inoltre, chi soffre di depressione e ansia tende a confrontarsi con gli altri con una percezione distorta, per cui le altre persone appaiono sempre migliori di sé, più felici, più serene, meno problematiche, più sane. In un circolo vizioso, questa convinzione rigida e distorta induce ulteriormente a chiudersi in sé ed evitare i contatti, per sfuggire a un confronto che, nella propria mente, rimarca la propria condizione di sofferenza ed espone a un possibile giudizio negativo.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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