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Epifania e Befana, i significati psicologici

Ricorrenze religiose e folklore si mescolano nella celebrazione dell'ultimo dei dodici giorni che chiude il ciclo natalizio

Il termine Epifania deriva dal greco e significa “apparizione”, “manifestazione”. Si riferisce al momento in cui Gesù, appena nato, si manifesta ai re Magi e si rivela al mondo. La divinità si manifesta quindi attraverso una forma, il corpo del Cristo bambino, e si rende così percepibile dagli umani. Lo spirito divino si incarna, agisce, si muove ed entra in relazione con l’umano.

Il concetto di Epifania riguarda quindi la religione cristiana, ma ad esso si è sovrapposto quello della Befana, termine derivante da una storpiatura nel linguaggio comune della parola Epifania, e in cui convergono, però, anche altre tradizioni e leggende di epoche antecedenti all’avvento del cristianesimo. La Befana è un personaggio del folklore, derivante probabilmente dalla figura pagana della dea Diana, o da altre divinità simili che sorvolavano i campi per propiziare il raccolto, e legata alle antiche celebrazioni del solstizio d’inverno e della fine dell’anno agricolo.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Con la diffusione del cristianesimo, la figura della Befana si è fusa con l’Epifania e con la leggenda dei re Magi. Nel racconto del viaggio dei re Magi, infatti, si narra del loro incontro con una vecchina, a cui chiesero informazioni e che invitarono ad unirsi a loro. La vecchia rifiutò, ma poi, pentita, si mise da sola alla ricerca di Gesù, portando doni a tutti i bambini, sperando di incontrarlo. La figura della Befana rappresenta quindi un ponte tra mondo pagano e mondo cristiano e si è evoluta nel tempo anche in base ai cambiamenti nella morale e nell’educazione. Se prima la Befana portava del vero carbone ai bambini che non si erano comportati bene, oggi il carbone che i bimbi trovano nella calza è dolce, a testimoniare una pedagogia meno severa. Inoltre, da vecchia brutta e spaventosa è diventata progressivamente una vecchina più benevola e gentile.

Quali sono i simbolismi e significati psicologici più importanti dell’Epifania e della Befana?

– Con il suo viso rugoso e la bocca sdentata, la vecchia Befana rappresenta l’anno vecchio che si appresta a finire. In alcune tradizioni, infatti, un fantoccio che rappresenta la Befana viene bruciato in piazza, a significare la fine dell’anno trascorso. Il fuoco, da parte sua, ha un potente significato simbolico: rappresenta una forza purificatrice che elimina ciò che non serve più.

– Mentre Babbo Natale è diventato un vecchietto gentile e bonario, complice anche la tipica iconografia  che oggi conosciamo e che dobbiamo alla storica campagna pubblicitaria della CocaCola, la Befana ha conservato un’ambivalenza, con il suo aspetto molto simile a una strega, e se da una parte richiama gioia e festeggiamenti, dall’altra evoca anche atmosfere più cupe e inquietanti.

– La Befana porta dolci ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi. La sua funzione è quindi quella di aiutare i bambini a capire come comportarsi, a riconoscere quali propri comportamenti sono stati corretti e quali no, a chiedere scusa e porre rimedio. La Befana rappresenta l’equilibrio tra il bene e il male, tra il premio e la punizione. Segna anche una rivoluzione dal punto di vista dell’educazione morale, perché si passa dal timore della punizione al premio e al rinforzo del comportamento virtuoso. Invece che far rispettare le regole con la paura, la Befana insegna infatti a incoraggiare le buone azioni ricompensandole.

In psicologia con il termine epifania si indica un’improvvisa illuminazione, una rinascita cognitiva. Si tratta di una trasformazione radicale della visione del mondo, un riallineamento del pensiero e della percezione. L’epifania è una rivelazione improvvisa come quando, in seguito a una malattia, comprendiamo per la prima volta quale senso vogliamo dare alla nostra vita, o come quando riusciamo per la prima volta a immedesimarci in un’altra persona e comprenderne così il comportamento, con una chiarezza che non avevamo mai sperimentato prima.

L’Epifania rappresenta a livello interiore la nascita psicologica, che può avvenire solo attraverso il riconoscimento dell’altro, così come i Re Magi riconoscono e testimoniano l’incarnazione divina nel piccolo Gesù. Nella formazione dell’identità si integrano infatti due processi: uno soggettivo e uno che deriva da ciò che l’altro ci restituisce di noi. L’identità ha bisogno della relazione con l’altro per costituirsi e viene continuamente plasmata dal contesto di vita. Avere un’identità significa riconoscersi nella propria immagine e nelle azioni compiute nel tempo, ma anche essere riconosciuti dal contesto sociale.

-Sia la figura della Befana che l’Epifania intesa da un punto di vista psicologico rappresentano il passaggio, la trasformazione, il cambiamento e la rinascita. Entrambe hanno a che fare con l’inizio e la fine, la nascita e la morte, l’ignoranza e la rivelazione della verità.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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