Benessere

Ferie, i 9 consigli della psicologa per godere appieno delle vacanze

Godere pienamente delle vacanze senza l'assillo di doveri e preoccupazioni è difficile per molti. Ecco alcuni consigli per staccare la mente

Molte persone hanno difficoltà a lasciarsi completamente andare in vacanza, tanta è l’abitudine ad avere ritmi di vita frenetici, ad essere sempre attivi, efficienti e performanti. Per alcuni è quasi impossibile non pensare anche in vacanza al lavoro o ad altre incombenze, anche per una personale tendenza al controllo, o per la difficoltà a tollerare un apparente senso di vuoto, oppure per senso di colpa.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Non è importante come si decida  di trascorrere le ferie, se  con la classica villeggiatura, con un fine settimana fuori, con una breve gita o restando a casa. Non conta neanche come verrà impiegato quel tempo, se in escursioni avventurose, oppure visitando musei, o leggendo un libro, o riposando sul divano: ciò che conta, nelle ferie, è riuscire a farne reale occasione di ristoro, mettendo davvero in pausa il lavoro e le altre incombenze quotidiane.

Come fare allora per poter godere pienamente di questo momento, proteggendolo dalle interferenze di impegni e preoccupazioni?  Ecco alcuni suggerimenti utili:

  1. Preparati mentalmente alla vacanza: significa fare un programma per organizzare la partenza, il rientro, le cose da fare quando rientrerai,  per non fare tutto di corsa e per non subire l’ ansia del rientro, ma significa anche anticipare il piacere della vacanza stessa pianificando ciò che farai, immaginando i luoghi che visiterai ecc, cominciando perciò a goderne prima che la vacanza inizi.
  2. Prova a non adeguarti alle aspettative degli altri e agli stereotipi su ciò che è vacanza: il senso della vacanza è potersi dedicare a ciò che piace e che fa stare bene e che può essere estremamente diverso da una persona all’altra. Non lasciarti influenzare da ciò che pensano gli altri o dal concetto stereotipato di vacanza (“Ti devi rilassare”, “Non devi fare niente”, ma anche “Devi fare più cose stimolanti possibile”), ma cerca di dare ascolto ai tuoi bisogni. Se devi necessariamente assecondare gusti o necessità diverse delle persone intorno a te, cerca però di non abdicare del tutto alle tue esigenze e di ritagliare un tempo dedicato a ciò che piace a te.
  3. Prova ad assecondare i ritmi e le richieste del corpo: andare a dormire quando avverti il sonno e svegliarti senza sveglia, mangiare quando senti la fame, riposarti quando senti la stanchezza e ripartire quando senti di nuovo l’energia,  e così via. Sembra ovvio, ma siamo così abituati a ignorare le esigenze e i segnali del corpo e a piegarli alla tabella di marcia dei doveri e degli impegni quotidiani, che facciamo fatica anche a distinguere le  reali necessità del nostro corpo.
  4. Per goderti il momento presente, prova ad ancorarti al “qui e ora” con semplicissimi esercizi di mindfulness, ovvero la pratica della consapevolezza del tempo presente. Ogni volta che ti accorgi che la mente è altrove, nel futuro o nel passato, in preoccupazioni per ciò che potrà accadere o in sentimenti negativi per qualcosa già avvenuto, riporta gentilmente l’attenzione su ciò che stai vivendo nel momento presente, calandoti completamente nell’esperienza con tutti i sensi. Ad esempio, puoi portare l’attenzione su 5 cose che ora puoi vedere intorno a te, 5 suoni che puoi sentire, 5 odori che puoi percepire, 5 sensazioni tattili che puoi provare, 5 sapori che puoi  percepire. Questo esercizio di ancoraggio al presente serve non solo a distoglierci da altri contenuti indesiderati della nostra mente, ma anche a vivere con più pienezza e consapevolezza tutte le esperienze piacevoli.
  5. Riduci il tempo in cui puoi essere rintracciabile: una delle principali fonti di stress è sapere di poter ricevere una chiamata o un messaggio sempre, costantemente, da un momento all’altro,  e sentirsi in dovere di rispondere, e non solo per questioni di lavoro o per urgenze, ma anche per questioni apparentemente più banali. Se non riesci ad evitare del tutto di restare connesso a telefono, internet, social, puoi provare a fare dei break di un’ora in cui spegnere il telefono; se non puoi fare a meno di controllare le email o ricevere chiamate di lavoro, potresti scegliere un momento circoscritto della giornata in cui farlo.
  6. “Un  campo che ha riposato dà un raccolto abbondante” (Ovidio): ricorda che riposare e ricaricarti ti consente poi una maggiore efficienza. Se prenderti periodi di vacanza ti fa sentire in colpa al pensiero che stai trascurando altri impegni più importanti, pensa che per potere essere efficiente e presente come vorresti, devi necessariamente concederti dei tempi di recupero e ricarica. Questo vale sia per il lavoro, sia per altri impegni quotidiani come assistere un familiare malato: evitare di staccare aumenta solo il rischio di esaurire le tue energie e perdere veramente efficienza.
  7. Non esagerare con le aspettative: riporre attese troppo elevate sulla riuscita della vacanza è il modo migliore per restare delusi e insoddisfatti, anche perché non possiamo pensare di affidare a una manciata di giorni la soluzione dello stress che viviamo per il resto dell’anno.
  8. Prova a lasciar andare un po’ il controllo: se abitualmente hai bisogno di mantenere il controllo su tutto, ad esempio adottando un’organizzazione molto rigida della tua giornata, con il rischio che anche la vacanza si trasformi in un’esperienza stressante o che questa tua tendenza cozzi con le esigenze degli altri intorno a te e provochi contrasti e dissapori, prova a usare il tempo della vacanza per allentare il controllo, ad esempio per lasciare margine a piccoli cambiamenti. Imparare a farlo ti servirà anche, e ancora di più, una volta finita la vacanza.
  9. Prova a guardare, invece che scattare una foto. Nell’era dei social fotografiamo di tutto, documentiamo continuamente la nostra vita, pensando di fermare meglio i ricordi. In realtà, scattando foto compromettiamo il ricordo di un evento. Questo avviene perché, sapendo che la fotocamera ricorda per noi, ci concentriamo meno su ciò che stiamo vivendo indebolendo il processo necessario per fissare in memoria l’evento, inoltre la presenza dell’oggetto usato per fotografare  costituisce un’interferenza. Oltre a preservare la nostra memoria, guardando di più e fotografando meno siamo anche più presenti, più vivi, più consapevoli e avvertiamo un maggior senso di appagamento e arricchimento interiore.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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