Nel periodo natalizio, quando mi capita di trovarmi in qualche grande negozio di giocattoli, mi piace fermarmi a osservare i genitori alle prese con la scelta del regalo per i loro figli. Alcuni cercano disperatamente il gioco del momento divenuto introvabile, altri sostano smarriti davanti a pareti sconfinate di peluche o corsie interminabili di bambole. La possibilità di scelta è immensa e, di fronte al dubbio su cosa possa piacere a un bimbo piccolo, possono essere da guida alcune nozioni di psicologia infantile.
Nel primo anno di vita, il bimbo scopre e conosce il mondo attraverso i sensi e anche il materiale più semplice che gli permetta di esercitarli diventa una piacevole attrazione. Per un piccolo di tre mesi, ad esempio, sarebbe perfetto un bel tappeto alto e morbido che gli permetta di visualizzare tutto l’ambiente, a differenza di quando viene tenuto nella carrozzina e può vedere solo una parte dello spazio. Anche se non è ancora in grado di afferrare gli oggetti, figure appese al soffitto o alla culla stimolano lo sviluppo della messa a fuoco e della coordinazione occhio-mano.
Un bimbo di 3-6 mesi riesce ad afferrare gli oggetti e i giochi più utili diventano i campanelli, i sonagli, gli anelli per la dentizione, le palle di gomma, tutto materiale da pulire accuratamente perché il piccolo lo porterà alla bocca per esplorarlo. Ancora qualche mese e le manine diventano capaci di una manipolazione più raffinata: i giochi con anelli da infilare su un supporto o le scatole forate in cui infilare forme, molto diffusi sugli scaffali dei negozi di giocattoli, sono i regali più adatti in questo momento, insieme a grossi cubi di gommapiuma su cui arrampicarsi ed esercitare le nuove potenzialità motorie. Come suggerisce il metodo montessoriano, i giochi più adatti in questo periodo sono in realtà i materiali di recupero che ognuno ha in casa, senza neanche la necessità di acquistarli: pezzi di tubi di gomma, grossi anelli da tenda, grossi tappi di sughero, pezzi di catenelle non troppo piccole, da sterilizzare a freddo. Molti genitori rimangono stupiti dal grado di concentrazione che i bimbi manifestano quando possono manipolare questi semplici materiali e dal tempo che gli dedicano senza distrarsi o stancarsi, come invece accade con giocattoli più sofisticati e magari anche costosi.
Un bimbo di un anno è in grado di gattonare, alzarsi in piedi, muovere i primi passi e il suo bisogno principale è conquistare lo spazio: sono adatti i carrelli da spingere a cui il bimbo si aggrappa e tutti i giocattoli da trainare, come i trenini, le palle da rincorrere e lanciare, macchinine a camion da far correre e recuperare. Questo è anche il periodo dei primi libricini, in materiale resistente a atossico, con immagini semplici e colorate di oggetti quotidiani e con inserti sensoriali per stimolare il tatto.
Nel secondo anno di vita lo sviluppo motorio del bimbo si perfeziona e si moltiplicano le possibilità di gioco: cubi grandi e piccoli per costruire torri, puzzle o incastri di legno semplici, matitoni colorati per il disegno, colori a dita, tutte le attività dell’infilare, tamburelli da battere, tricicli.
Verso i due anni compare il gioco del “far finta di”, inizialmente solitario e poi svolto con altri bimbi tra cui sono distribuiti ruoli e compiti :“Facciamo che io ero la mamma e tu il bambino…”. In questo periodo molti bambini sono attratti dalle bambole, sia le femmine che i maschi. Molti genitori scoraggiano i maschietti dal giocare con le bambole o rifiutano di accondiscendere alla loro richiesta di averne una, ma per il bimbo non esistono giochi maschili o femminili, semplicemente utilizza ciò che in quel momento riproduce il suo mondo quotidiano, imita ciò che vede fare agli adulti, o mette in scena e sperimenta la propria capacità di accudire, una risorsa che idealmente dovrebbe appartenere sia alle donne che agli uomini.
In questo periodo i giochi più attraenti sono di solito le bambole e tutto ciò che mima le attività quotidiane che il bimbo vede intorno a sè: set di pentoline, kit del dottore, cucinette, riproduzioni dei negozi come il fruttivendolo o la parrucchiera, burattini, animali di peluche, strumenti musicali.
Un bambino di 4-5 anni ha già mostrato chiaramente i suoi interessi e le sue attitudini ed è più facile scegliere un regalo che corrisponda ai suoi gusti. In generale comunque in questa fascia di età si perfezionano il gioco simbolico e di ruolo; si possono regalare anche materiali creativi come forbici, colla, creta, acquerelli e tempere, costruzioni e tutti i giochi che prevedono incastri o elementi da combinare in modo sempre più preciso, o ancora, giochi da tavola e libri di racconti e fiabe che possono essere letti dall’adulto in momenti da condividere piacevolmente insieme.
Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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