Benessere

La resilienza: mi piego ma non mi spezzo

La resilienza è la capacità di far fronte ad eventi destabilizzanti riorganizzando la propria vita in modo positivo e uscendo arricchiti dalle avversità, continuando a proiettarsi nel futuro

“Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice. Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo mi vada contro, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro.”

Lo scritto di Albert Camus può essere letto come la più bella descrizione di quella forza interiore e di quella capacità di resistere ai colpi della vita che oggi indichiamo col termine “resilienza”. Il concetto di “resilienza” è nato in fisica per indicare la capacità di un materiale di resistere a deformazioni e urti senza spezzarsi e di riprendere la sua forma originaria. Applicato in seguito ad altri campi, è in psicologia che sta conoscendo la maggior popolarità: la resilienza è la capacità di far fronte ad eventi destabilizzanti riorganizzando la propria vita in modo positivo e uscendo arricchiti dalle avversità, continuando a proiettarsi nel futuro. Non si tratta semplicemente di “resistere”, ma di costruire un equilibrio nuovo scoprendo altri punti di vista e una rinnovata forza interiore.

In risposta ad eventi stressanti, alcune persone sviluppano patologie, come ansia e depressione. Altre invece riescono a mantenere il loro normale funzionamento, o recuperano, o addirittura manifestano qualità inaspettate rimaste fino a quel momento latenti: possono ad esempio percepire in sè stesse una maggiore capacità di relazionarsi con gli altri, una migliore consapevolezza delle proprie risorse, un’aumentata capacità di apprezzare la vita.

La resilienza non va però intesa come un disinvolto superamento della crisi: l’elemento necessario perché si sviluppi è proprio il confronto interiore con lo stress o il trauma. Un evento altamente stressante promuove una rivisitazione degli abituali schemi di funzionamento, mette in discussione la visione del mondo, di sé e degli altri, fa ripensare la propria storia. La trasformazione delle convinzioni personali è centrale per il recupero e la crescita psicologica. “Perché è successo questo a me? Quale significato ha nella mia vita?”: è tale rielaborazione che permette di vedere la propria sofferenza da una diversa prospettiva e di integrarla nella storia personale come un valore aggiunto.

La resilienza, inoltre, si costruisce e si manifesta solo nelle avversità. Si riferisce perciò a risorse che vengono messe in campo e sono osservabili solo nel momento della necessità e non in altri contesti. Le persone che sviluppano una maggior resilienza sono proprio quelle che hanno affrontato le prove più dure: è la gravità delle esperienze vissute che ha consentito loro di acquisire una tale forza resiliente. Gli eventi critici danno quindi l’opportunità di far emergere il meglio di sé.

Quali sono le caratteristiche di un individuo resiliente? La resilienza è un processo composto di più fattori. Non è necessario possederli tutti, anche uno solo può essere sufficiente:

  • Ottimismo e speranza: la disposizione a cogliere il lato positivo degli eventi
  • Autostima: una visione positiva di sé
  • Autoefficacia: la fiducia nella propria capacità di risolvere i problemi
  • Controllo interno: la convinzione che gli eventi siano influenzati dal proprio comportamento
  • Indipendenza: saper agire senza essere condizionati dall’opinione altrui
  • Impegno: la capacità di definire e perseguire degli obiettivi
  • Sfida: visione dei cambiamenti come opportunità di crescita
  • Abilità comunicative: saper ascoltare e farsi ascoltare, comprendere le emozioni, confrontarsi senza prevaricare
  • Spiritualità: profonde convinzioni ideologiche e filosofiche che danno un significato superiore alla propria esistenza
  • Supporto sociale: la presenza di relazioni con persone premurose e solidali
  • Senso dell’umorismo
  • Flessibilità: la capacità di vedere le cose da diverse angolazioni

Alcuni nascono già con dei tratti di personalità che favoriscono la resilienza, ma questa si può anche apprendere e aumentare con il tempo. Quando sopraggiunge una difficoltà, ciascuno la affronta con le risorse interne che ha acquisito fino a quel momento. Chi non ha avuto modo di formare in precedenza tali risorse, può tuttavia acquisirle grazie al trauma stesso, in presenza di un qualche fattore ambientale che promuova resilienza. Le qualità resilienti sono perciò presenti in ciascuno in modo diverso fin dall’infanzia, ma possono poi essere diversamente potenziate durante l’arco della vita.

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Tel. 339.5428950

 

 

 

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