Sembra paradossale nella nostra epoca iper-sessualizzata dove il sesso è onnipresente, eppure sono sempre più numerose (il 30% delle coppie coniugate, secondo le stime più recenti) le coppie anche molto giovani che non hanno un’attività sessuale, o comunque non dei rapporti sessuali completi. In senso stretto, i cosiddetti “matrimoni bianchi” sono quelle relazioni in cui non viene praticato il rapporto sessuale completo, ma sono presenti altre forme di sessualità come i preliminari, i rapporti orali e la masturbazione. Tuttavia, l’espressione viene usata più estesamente per indicare tutte quelle relazioni, matrimoniali o di convivenza, in cui la sessualità sia incompleta oppure del tutto assente, in uno spettro di situazioni che comprende diverse gradazioni. Un certo grado di intimità sessuale può essere quindi presente, inoltre non tutte le coppie bianche vivono l’assenza di sesso come un problema, privilegiando dimensioni come l’amore, il rispetto, la complicità e il sostegno reciproco.
La sessualità è un riflesso dell’intimità emotiva e relazionale ed incide sul benessere fisico e mentale, sulla qualità di vita e sulla soddisfazione. Rappresenta perciò un pilastro importante della coppia e la sua mancanza può comportare disagio, frustrazione, solitudine, fino alla rottura della coppia (il 20% delle separazioni è dovuta alla mancanza di sesso). D’ altra parte, la sessualità non è una condizione necessaria perché una coppia si dichiari felice e soddisfatta della qualità del legame.
Le coppie che non fanno sesso presentano un’ampia variabilità nel modo in cui l’assenza di sesso è vissuta e gestita: alcune si ritengono ugualmente soddisfatte e appagate, altre ricorrono a sesso o relazioni extraconiugali; alcune non affrontano affatto il problema, altre non ne parlano al di fuori della coppia perché temono il giudizio; alcune chiedono aiuto a professionisti, soprattutto quando compare un desiderio di genitorialità che rende problematica l’assenza di rapporti completi, altre subiscono il problema senza cercare una soluzione; in alcune coppie entrambi sono insoddisfatti, in altre solo uno subisce il problema; alcune coppie non manifestano alcun desiderio sessuale, altre provano desiderio ma non riescono ad avere un rapporto completo. Inoltre, per alcune coppie il sesso è assente sin dall’inizio del legame, mentre in altre si riduce o scompare dopo un iniziale periodo di passione.
Non esiste un’unica causa che spieghi la mancanza di sesso nella coppia, piuttosto ci sono molti fattori che possono combinarsi in vario modo:
–Disfunzioni sessuali, soprattutto vaginismo (contrazione involontaria dei muscoli che circondano l’ostio vaginale che rende impossibile la penetrazione) e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) per la donna, deficit erettile ed eiaculazione precoce per l’uomo, disturbi del desiderio e dell’eccitazione per entrambi. A queste condizioni possono contribuire sia fattori fisici che fattori psicologici, che si influenzano a vicenda in una dinamica circolare.
–Eventi di vita altamente stressanti o traumatici come una grave malattia, interventi chirurgici demolitivi, lutti che incidono profondamente sul benessere emotivo e possono ripercuotersi sulla sessualità.
–Disagio verso il proprio corpo dovuto a cambiamenti fisici, invecchiamento, patologie.
–Effetti collaterali di farmaci o altre terapie che incidono direttamente o indirettamente sulla sessualità.
–Depressione o ansia.
–Ansia da prestazione con la paura di sperimentare un fallimento sessuale, che a sua volta favorisce nell’uomo il deficit erettile e l’eiaculazione precoce.
–Collusione: due partner che hanno entrambi difficoltà sessuali possono scegliersi e unirsi perché il sintomo dell’altro permette di evitare il rapporto sessuale e così placare la propria ansia.
-La presenza di forti credenze religiose: molteplici ricerche hanno evidenziato che una partecipazione attiva alla dimensione religiosa è correlata sia negli uomini che nelle donne a minor coinvolgimento nelle attività sessuali, minor soddisfazione sessuale, minore esperienza sessuale, maggior presenza di sensi di colpa e di disfunzioni sessuali.
–Assenza di un’educazione sessuale, disinformazione, educazione rigida ricevuta in famiglia: sono fattori che incidono contribuendo a disfunzioni sessuali come il vaginismo.
–Stanchezza, ritmi di vita frenetici, lavoro, responsabilità familiari, preoccupazioni quotidiane.
–Routine, monotonia, mancanza di stimoli nuovi.
–Dinamica di coppia disfunzionale: può accadere che i ruoli dei partner siano distorti, ad esempio che uno faccia da genitore all’altro. Questo può incidere negativamente sull’attrazione sessuale reciproca. Un’altra disfunzione è una mancanza di sani confini intorno alla coppia, cosicché c’è un’eccessiva intrusione da parte dei figli oppure dei genitori che contribuisce a rendere problematica la sessualità.
–Rabbia, conflitti, assenza di comunicazione: creano una distanza che si riflette anche sulla sessualità. In questi casi la mancanza di attività sessuale non è altro che un aspetto di una generale crisi della coppia.
–Mancanza di comunicazione sulla sessualità: i partner hanno difficoltà ad esprimere bisogni, desideri e preferenze riguardo all’attività sessuale.
-Preferenza per l’autoerotismo, spesso associato alla fruizione di pornografia.
-Soddisfazione sessuale spostata in tradimenti dal vivo o virtuali. Occorre notare che sono soprattutto gli uomini a rinunciare per primi alla sessualità di coppia. Questo può dipendere da molteplici cause, d’altra parte molti uomini intervistati riferiscono che smettono di fare sesso con la moglie perché è troppo poco disinibita sessualmente e preferiscono rivolgersi altrove.
–L’ overdose di sesso a cui siamo continuamente esposti, finisce paradossalmente per provocare indifferenza e un generale calo del desiderio sessuale anche nei soggetti giovani.
La mancanza di attività sessuale il più delle volte non è il risultato di una scelta condivisa ed esplicita, ma piuttosto l’esito di reciproche proiezioni, supposizioni, interpretazioni tra i membri della coppia. In moltissime coppie bianche, un partner non conosce in realtà con esattezza i motivi per cui l’altro non si avvicina sessualmente e tende a elaborare delle attribuzioni personali: “sarà perché non gli piaccio abbastanza fisicamente”, “è stanco e stressato”, “ha avuto un’educazione molto rigida nella sua famiglia”. La questione non viene affrontata in modo diretto perché comunicare apertamente sulla sessualità crea ansia, soprattutto per il timore di vedere confermata la propria percezione di essere rifiutati, o per la paura di scoprire un tradimento.
Si evita di parlare del problema per non creare tensioni, non mettere l’altro in imbarazzo o per non ferirlo. Per una serie di fraintendimenti, può accadere che nessuno faccia la prima mossa temendo di non essere ricambiato e che uno o entrambi non esprimano il proprio malessere.
La coppia bianca non è pertanto sempre sinonimo di un fallimento o di un problema, così come l’assenza di desiderio sessuale non equivale a mancanza di amore, d’altra parte si tratta di una forma di relazione su cui è utile riflettere e interrogarsi, per comprendere quanto sia una scelta condivisa, consapevole e serena e quanto invece nasconda difficoltà che potrebbero essere affrontate e anche superate.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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