«Temo di essere narcisista», «Vorrei capire se la mia compagna è narcisista», «Mi rendo conto solo ora che mia madre è una narcisista»: ultimamente mi succede sempre più spesso che le persone che mi contattano per avere una consulenza o una terapia usino il termine “narcisista” e facciano riferimento a questa condizione. In certi casi rappresenta proprio il motivo della richiesta di aiuto, in altri emerge presto nel corso dei colloqui come problematica che incide significativamente sulle loro vite. Capita sempre più frequentemente che le persone si autodiagnostichino come narcisiste o diagnostichino come tali partner, familiari, amici o colleghi, sulla base di quanto hanno letto navigando in rete. Purtroppo, però, esiste una grande confusione sull’argomento. Inoltre, da qualche anno si sono moltiplicati articoli e video che, sfruttando la moda del momento e facendo leva su un tema “caldo” a forte impatto emotivo, trattano la problematica in un modo poco professionale, molto aggressivo, con l’uso di titoli come “Come eliminare un narcisista”, “Come ferire un narcisista”, “Come distruggere un narcisista con le sue stesse armi”. Se da una parte questi materiali possono favorire maggiore consapevolezza e autoprotezione nelle persone che interagiscono con chi ha un narcisismo patologico, utili a non cadere in dinamiche di manipolazione tipiche del narcisismo, dall’altra finiscono per demonizzare persone che sono comunque affette da un disturbo mentale, diminuendo ulteriormente la possibilità di una richiesta di aiuto. Inoltre, spesso le persone sono spaventate o si vergognano quando credono di ravvisare in sé o in una persona cara le caratteristiche del narcisista. Proviamo dunque a fare maggiore chiarezza e a distinguere cosa è narcisismo e cosa non lo è, cosa è patologico e cosa non lo è, pur nei limiti di un articolo divulgativo e senza poter prendere in esame dettagliatamente, in questa sede, tutti i criteri che permettono ai professionisti una diagnosi differenziale.
Disturbo narcisistico di personalità, una definizione complessa
Le persone generalmente usano con leggerezza il termine “narcisista” per riferirsi a condizioni molto diverse, dal soggetto vanesio che cura molto la propria immagine, al soggetto egoista, al soggetto manipolatore affettivo. In psicologia e psichiatria esiste una precisa categoria diagnostica per indicare il narcisismo patologico: il disturbo narcisistico di personalità. Siamo perciò nell’ambito dei disturbi di personalità, ovvero disturbi mentali che riguardano in modo pervasivo tutta la personalità di un soggetto. Per diagnosticare il disturbo narcisistico devono essere presenti: un senso grandioso di importanza e di essere speciali; la pretesa di avere ammirazione e privilegi; lo sfruttamento degli altri per i propri scopi; la mancanza di empatia (incapacità a riconoscere i sentimenti e i bisogni degli altri) (DSM5).
La realtà clinica si complica, perché accanto a narcisisti patologici più facilmente riconoscibili perché palesemente presuntuosi (narcisismo overt), ce ne sono altri in cui pensieri e fantasie di grandiosità sono nascosti dietro un comportamento schivo e fintamente umile e compiacente (narcisismo covert). La grandiosità rappresenta una strategia compensatoria rispetto a un senso di inferiorità e di non amabilità che resta ben nascosto. In ogni caso si tratta di un disturbo mentale grave, che causa una compromissione marcata nella vita del soggetto e/o un disagio significativo, ma che è meno frequente di quanto si pensi. Nella patologia, le caratteristiche sono rigide, ripetitive, disfunzionali. Distinguere questo disturbo da altri può essere difficile anche per il professionista, così come è difficile stabilire il confine tra normale e patologico.
I tratti narcisisti
In molti altri casi, le persone considerate da altri “narcisiste” non hanno un disturbo narcisistico di personalità, ma presentano solo alcuni tratti narcisisti: possono presentare i caratteri descritti prima ma in forma attenuata, oppure solo alcuni caratteri e non altri. Possedere dei tratti narcisisti non costituisce una patologia perché nell’insieme il funzionamento della persona non è compromesso in modo grave, ma la diversa gradazione con cui possono essere presenti può comportare conseguenze più o meno rilevanti. Ad esempio, una difficoltà marcata a provare empatia per gli altri può comportare delle difficoltà nelle relazioni.
Il narcisismo “normale”
Un certo grado di narcisismo può essere considerato sano e desiderabile. Il narcisismo normale corrisponde a una personalità capace di riconoscere le proprie qualità e di regolare la propria autostima, ma allo stesso tempo capace di avere relazioni significative con gli altri e capace di empatia: capace insomma di un equilibrio tra amor proprio e amore/rispetto dell’altro. Una persona sanamente narcisista può credere in sé stessa, essere competitiva, essere determinata, sapersi mettere in buona luce, sapere raggiungere i propri scopi, diventare leader in qualche ambito: tutte caratteristiche che non sono necessariamente negative e che in questo caso non sono accompagnate dallo sfruttamento e manipolazione dell’altro o da fantasie così grandiose da non riconoscere propri limiti o difetti.
Cosa non è narcisismo
– Manipolatori: le persone che non sanno chiedere qualcosa in modo diretto possono usare la strategia della manipolazione per controllare gli altri. Una persona narcisista patologica tende a manipolare gli altri, ma non tutti i manipolatori sono narcisisti o hanno un disturbo mentale.
– Egoismo sano: consiste nel riconoscere i propri bisogni e le proprie esigenze, dare precedenza alla propria autenticità evitando di reprimersi per compiacere le attese degli altri o per evitarne la disapprovazione. A differenza del narcisismo, un sano egoismo permette relazioni con gli altri più sane, perché libere, non caratterizzate dalla dipendenza o dalla rinuncia.
– Insicurezza e bisogno di approvazione: la persona insicura e con bassa autostima può cercare intensamente riconoscimento e ammirazione da parte degli altri. La persona narcisista invece pretende questo riconoscimento, perché convinta di meritarlo (anche se la convinzione copre un più profondo senso di inadeguatezza).
– Altri disturbi mentali. Altri disturbi di personalità possono comprendere manifestazioni simili a quello narcisistico ma si distinguono per altre caratteristiche: nel disturbo borderline sono presenti impulsività, paura dell’abbandono, instabilità dell’identità; nel disturbo istrionico sono presenti manifestazioni emotive intense e sensibilità per le emozioni altrui; il disturbo antisociale si caratterizza per impulsività, aggressività e disonestà; nel disturbo ossessivo compulsivo troviamo autocritica, assente nel narcisismo.
La grandiosità può essere presente anche nelle fasi maniacali del disturbo bipolare, ma in questo caso si accompagna ad alterazioni dell’umore. La grandiosità e altri sintomi tipici del disturbo narcisistico possono essere dovuti anche all’uso abituale di sostanze.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia prevalentemente online tramite videochiamata
Studi a Piane di Camerata Picena (AN) e
Montecosaro Scalo (MC)
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