Benessere

Narcisismo al femminile: le caratteristiche della donna narcisista patologica

Si parla sempre dei narcisi patologici e delle donne che ne restano vittime, ma il narcisismo femminile è altrettanto distruttivo nella relazione di coppia e più difficile da riconoscere

Donna bella galleggia nell'acqua
(Foto di Pexels da Pixabay)

Quando si parla di narcisismo patologico, se ne parla quasi sempre al maschile. L’esempio tipico è quello del narcisista uomo che avvolge nelle sue affascinanti spire la malcapitata di turno, per poi rivelare la sua vera natura con comportamenti di allontanamento, svalutazione, colpevolizzazione, manipolazione psicologica. Sono numerose e facilmente reperibili sul web le testimonianze di ragazze e donne uscite distrutte emotivamente dalla relazione con un narcisista, che mettono in guardia altre potenziali vittime suggerendo come riconoscere i narcisisti ed evitare di finire intrappolate nella loro rete.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Perché si parla così poco di narcisiste donne? Si tratta di un problema solo maschile? In realtà la personalità narcisista e il disturbo narcisistico di personalità  riguardano anche le donne, ma le narcisiste donne restano maggiormente nell’ombra e sono meno facilmente riconoscibili. Restano nell’ombra perché i loro partner sono restii a parlare delle difficoltà che vivono nella coppia e ancora di più a chiedere aiuto per liberarsi da una relazione malata, provando imbarazzo e vergogna e cercando di nascondere la sofferenza che provano. Mentre le donne che vivono una relazione insoddisfacente sono più propense e abituate a chiedere un aiuto professionale, spinte anche da una maggiore legittimazione sociale, gli uomini emotivamente abusati da una partner narcisista tentano di risolvere da sé, pertanto le relazioni disturbate in cui è la donna a presentare caratteristiche narcisistiche vengono alla luce con più fatica. Di più, la narcisista patologica donna è meno chiaramente identificabile rispetto al narcisista uomo. Quest’ultimo, infatti, dopo l’iniziale fase di “love bombing” in cui inonda la partner o il partner di attenzioni e premure, con slanci di entusiasmo e gesti plateali, passa a un atteggiamento freddo e rifiutante, diventando improvvisamente distaccato: un cambiamento che stupisce, disorienta e ferisce profondamente. Nella donna narcisista il cambiamento è apparentemente meno brusco e più difficile da mettere a fuoco.

La persona con un disturbo narcisistico della personalità presenta una tendenza alla grandiosità (anche sotto forma di vittimismo: “Nessuno soffre come me!”), un bisogno di ammirazione, mancanza di empatia e tendenza a manipolare gli altri per ottenere i propri scopi. La donna narcisista può presentarsi come la donna e partner perfetta: intelligente, colta, brillante, attenta, gentile, determinata nel realizzarsi, dedita sia al lavoro che alla coppia e alla famiglia, ma può anche presentarsi come fragile e come vittima da salvare.  Dopo la prima fase di idillio in cui il partner o la partner è idealizzato come speciale, subentrano rabbia, insoddisfazione, critiche continue, svalutazione, ricatti emotivi utilizzando il senso di colpa, punizioni se non ottiene ciò che vuole. Emergono la gelosia, la prepotenza, la vendicatività, il bisogno continuo di conferme di essere speciale. A differenza però del narcisista uomo che tende a diventare improvvisamente respingente, la donna, pur lanciando continue recriminazioni e critiche, continua a reclamare affetto e attenzioni, rendendo più difficile per l’altra persona districarsi dai sensi di colpa, dal dubbio di essere affettivamente inadeguata e di non dare abbastanza.

L’immagine che la donna narcisista patologica rimanda all’esterno è quella di una persona gentile e disponibile, fino ad essere una vera martire che si sacrifica per altri che non la ricambiano mai abbastanza. Nella dimensione della coppia opera invece un abuso emotivo dell’altro, non considerandone i bisogni, denigrandolo costantemente e minacciando continuamente di ritirare il proprio affetto per punizione.  Il partner o la partner restano perciò invischiati nella paura di perderla, paura di cui la narcisista nutre la propria fragile immagine di sé, sentendosi più forte. I partner tentano disperatamente quanto inutilmente di soddisfarla perché temono di ritrovarsi persi senza una personalità così (apparentemente) forte e sicura accanto, o perché, essendo molto spesso persone profondamente empatiche, vogliono a tutti i costi salvarla, quando la narcisista si presenta come vittima bisognosa.  La relazione diventa perciò un luogo di sofferenza in cui si susseguono distacchi, ricongiungimenti, tradimenti, furiose liti e gesti di riappacificazione grandiosi, in cui la narcisista pretende di cambiare l’altro senza mai riconoscerne e apprezzarne gli sforzi, e l’altro a sua volta non riesce ad abbandonare uno schema relazionale in cui deve tollerare tutto e mettere da parte le proprie necessità.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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