Benessere

Neurochirurgia, grazie alla beneficenza curata a Torrette una bimba con tumore al cervello

Operata all’ospedale regionale con un metodo innovativo, uno dei primi a livello nazionale su paziente pediatrico. Una serata di beneficenza e la solidarietà hanno reso tutto questo possibile

ANCONA – A soli 4 anni ha già vinto una grande battaglia e ora può tornare a sorridere e a giocare con le bambole. Protagonista di questa storia a lieto fine è Lara, nome di fantasia con cui chiameremo la piccola paziente fermana affetta da tumore cerebrale, che il 18 ottobre è stata operata all’Ospedale Regionale di Torrette con un metodo innovativo, uno dei primi eseguiti a livello nazionale su paziente pediatrico: la neurochirurgia con bisturi-laser. Due gli aspetti fondamentali che caratterizzano la procedura: la mini invasività e la multidisciplinarietà. Si è trattato infatti di un grande lavoro di squadra in cui medici, neurochirurghi, neuroradiologi, anestesisti, infermieri e tecnici hanno unito e coordinato le loro competenze per la buona riuscita del delicato intervento. Tutto questo però non sarebbe stato possibile senza la solidarietà.

Con un tumore di sei millimetri nel cervelletto il destino della piccola Lara sembrava segnato, invece lo scorso maggio si è accesa la speranza. L’armatore anconetano Alberto Rossi e la sua famiglia hanno organizzato un evento di beneficenza a cui hanno partecipato 280 persone. Del denaro raccolto, circa 30 mila euro, 20 mila euro sono stati destinati all’acquisto dei materiali di consumo necessari per operare la bambina. I restanti 10 mila euro sono invece andati al reparto di Oncologia.

«Si è mossa una catena di solidarietà per curare una piccola paziente con una tecnologia innovativa a livello mondiale. Sono pochissimi gli interventi fatti in questo modo e i costi sono ancora alti – commenta il direttore generale degli Ospedali Riuniti, Michele Caporossi -. I catalizzatori sono stati Alberto Rossi e Simone Pizzi».

«Sono felicissimo di aver partecipato a questa avventura. Io e la mia famiglia ogni anno adottiamo un’iniziativa di beneficenza e questa volta abbiamo deciso di destinare il ricavato al reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti. Quando lo abbiamo detto al Dottor Trignani ha esclamato: “Voi siete la provvidenza!”. C’erano infatti delle tecnicalità amministrative che rendevano difficile l’intervento di Lara – racconta Alberto Rossi -. Il 22 luglio abbiamo organizzato una festa tra amici sul traghetto, c’erano 280 invitati che hanno contribuito a dare speranza a questa bambina di cui non conoscevamo nemmeno il nome. Forse lei non saprà mai chi le ha dato una mano ed è questa la cosa più bella. Da questa vicenda usciamo tutti più ricchi».

Il calvario di Lara è iniziato un anno e mezzo fa. «La sua era malattia estremamente maligna, poco aggredibile chirurgicamente. La bambina aveva metastasi nel sistema nervoso centrale. Aveva fatto la chemio e le cure senza lamentarsi – afferma il dott. Paolo Pierani, dirigente medico reparto Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Salesi -. L’evento si sarebbe concluso tragicamente, poi si è aperta questa possibilità. Con la beneficenza tutto si è risolto in maniera positiva dando a questa bambina speranza. L’intervento è andato meglio delle aspettative».

La conferenza stampa post intervento
La conferenza stampa post intervento

La piccola paziente è stata sottoposta nella prima fase al posizionamento di una sonda all’interno del tumore e successivamente condotta presso l’apparecchiatura di Risonanza Magnetica per l’ablazione laser guidata dalle immagini RMN real-time. «Questa metodica è appena entrata a livello europeo. È la prima volta che viene applicata in Italia per un tumore al cervelletto, per un tumore al cervello è invece il secondo caso. È stato un percorso complesso ma il giorno dell’intervento la macchina perfettamente integrata si è mossa in armonia – spiega il dottor Roberto Trignani, neurochirurgo. Grazie alle tecnologie siamo riusciti a posizionare la sonda all’interno del target. L’energia del laser viene utilizzata come bisturi per distruggere il tumore. Ciò viene fatto sotto la guida di un’altra apparecchiatura che verifica l’energia del laser e modula l’effetto della macchina che produce il laser. Ecco quindi che entrano in scena i neuroradiologi».

«L’ambiente della risonanza magnetica si è trasformato in sala operatoria. Siamo rimasti in RMN in quanto questo strumento dà sicurezza del trattamento; dà la precisione del target, permette di monitorare costantemente la temperatura e di valutare quanto è stato trattato – riferisce il neuroradiologo Gabriele Polonara – Il lavoro in team ha portato al successo dell’iniziativa».

L’anestesista Pietro Martorano ha ricordato la preparazione nelle settimane precedenti l’intervento, le prove fatte e rifatte con una barella vuota per capire quale corridoio o ascensore scegliere in quanto la bambina non doveva assolutamente sobbalzare durante il trasferimento.

Il fisico sanitario Stefania Maggi si è invece assicurata che tutto il percorso funzionasse dal punto di vista tecnologico, la termoablazione e la RMN. Oggi, informa la dott.ssa Paola Coccia, oncoematologa, «la bambina è in ottime condizioni. È arrabbiatissima perché vuole tornare a casa e presto potrà farlo. Ora gioca con la casa delle bambole che ha trovato al suo risveglio dopo l’intervento».

I materiali di consumo per l’innovativo e delicato intervento sono costosi, se il sistema dovesse andare a regime l’ospedale potrà selezionare tre casi clinici l’anno. I dettagli dell’operazione chirurgica che rappresenta un successo per l’Ospedale Regionale sono stati presentati questa mattina (22 ottobre) in conferenza stampa. Erano presenti oltre al Direttore generale dell’Azienda Ospedali riuniti di Ancona Michele Caporossi, i catalizzatori Alberto Rossi e Simone Pizzi, gli oncoematologi Paolo Pierani e Paola Coccia, i neurochirurghi Roberto Trignani, Stefano Vecchion e Michele Luzi, gli anestesisti Pietro Martorano, Mirko Amici e Monica Pizzichini, i neuroradiologi Gabriele Polonara e Luana Regnicolo, il fisico sanitario Stefania Maggi.

Il direttore generale Caporossi ha annunciato che nelle prossime settimane le strumentazioni dell’Ospedale saranno potenziate da una nuova risonanza a tre tesla grazie al contributo di un milione e trecentomila euro donati da una signora per la ricerca in ambito oncologico. Ha poi ricordato che nei prossimi mesi la palazzina che ospita l’obitorio e la direzione sarà demolita per lasciare posto al nuovo Salesi.