Accudiscono i nipoti mentre i genitori lavorano, li accompagnano a scuola o alle attività extra-scolastiche, li seguono nei compiti, giocano con loro: i nonni oggi sono molto presenti nella vita quotidiana di bambini e ragazzi e svolgono un ruolo centrale nell’organizzazione e gestione familiare, oltre a costituire un punto di riferimento affettivo.
Non è sempre stato così. Il ruolo dei nonni si è modificato negli ultimi decenni in concomitanza con i cambiamenti sociali, economici e culturali, fino al momento attuale in cui, come sottolinea l’antropologa Martine Segalen, l’importanza del loro contributo nella società ha raggiunto un apice che non ha eguali nel passato e che difficilmente potrà ripetersi nelle future generazioni.
In passato l’elevata mortalità in età anziana e l’alto numero di nascite, e quindi di nipoti, limitava la possibilità di un rapporto diretto tra nonni e nipoti. Oggi l’aspettativa di vita e le condizioni di salute in età anziana sono nettamente migliorate e i nonni possono godere della frequentazione dei nipoti per un lungo arco di tempo. Oggi nascono inoltre meno bambini: il numero di nipoti per ciascun nonno è minore e sono possibili rapporti più individualizzati e intensi. I nonni sono diventati più visibili nella società: da vecchi, malati e dipendenti dall’aiuto dei figli, progressivamente si sono trovati addirittura nella posizione rovesciata, in cui talvolta sono essi stessi il pilastro che si fa carico di figli e nipoti.
Oggi i tempi di costruzione della famiglia sono rallentati: ci si sposa o si va a convivere sempre più tardi, l’età della prima gravidanza si è spostata sempre più in avanti, e così anche i nonni diventano tali ad un’età più avanzata. D’altro canto, a parità di età i nonni di oggi sembrano comunque più giovani dei nonni del passato, perché si prendono maggiormente cura di sé, sono più attivi e partecipativi della vita sociale, hanno generalmente un buon livelli di istruzione, viaggiano, sanno utilizzare gli strumenti tecnologici.
I nonni del passato avevano un ruolo più marginale e meno responsabilità, mentre oggi le famiglie ricevono dai nonni un aiuto concreto molto consistente nella vita quotidiana coi figli. Si tratta di una realtà soprattutto italiana, dove i nonni risultano essere molto più coinvolti dei loro coetanei europei. L’aiuto dei nonni è cruciale soprattutto quando entrambi i genitori lavorano. L’ingresso delle donne nel mondo del lavoro ha segnato una svolta storica, comportando possibilità di realizzazione personale ed economica ma ponendo il problema dell’accudimento dei figli, spesso risolto dall’affidarne la cura ai nonni, senza aggravio economico. D’altra parte, lavoro precario e sottopagato dei genitori possono rendere necessario l’aiuto economico da parte dei nonni o la loro presenza, non essendoci le condizioni per potersi permettere un servizio di baby sitting o strutture a pagamento. Non di rado i nonni godono di una condizione economica migliore di quella dei genitori, perché hanno lavorato nel periodo del boom economico e godono di discrete pensioni, mentre i figli fanno i conti con disoccupazione, assenza di tutele, precariato e spesso proprio per questa condizione rimandano il momento di diventare genitori. I nonni di oggi possono avere su di sé la responsabilità e il carico del mantenimento economico di figli e nipoti e trovarsi a rispondere alle esigenze di tutti, pressati da richieste (che a volte diventano pretese) che entrano in conflitto con il loro legittimo diritto di riposarsi e dedicarsi ai loro interessi.
Separazione e divorzio comportano una riorganizzazione della famiglia che coinvolge anche i nonni. I nonni possono entrare maggiormente in scena perché la famiglia monogenitoriale ha ancor più bisogno del supporto concreto nella gestione quotidiana, oppure perché uno dei due genitori torna a vivere con la propria famiglia d’origine per difficoltà economiche. I nonni restano figure di riferimento rassicuranti nel momento in cui i nipoti possono essere disorientati, preoccupati, purtroppo tirati in mezzo nei conflitti tra i genitori, sempre che i conflitti tra ex partner non arrivino al punto di impedire ai figli l’accesso ai nonni e alla famiglia del partner, con un grave danno per i figli a cui viene preclusa la possibilità di un rapporto di affetto di cui hanno anzi particolarmente bisogno in un passaggio di vita così delicato. Nel migliore dei casi, i nonni a disposizione invece aumentano, quando le famiglie si ricompongono e vi entrano nuove figure insieme ai nuovi partner dei genitori.
I nonni di oggi si distinguono dai nonni delle generazioni precedenti per un maggiore coinvolgimento con i nipoti, sia in termini di tempo che di denaro e i legami con i nipoti sono meno freddi che in passato, maggiormente connotati affettivamente. Il rapporto nonni-nipoti è improntato a maggiore dinamismo e minore austerità rispetto al passato. Oggi i nonni sono anche molto più coinvolti e partecipi nell’educazione dei nipoti, di pari passi con la grande quantità di tempo che passano con loro. Questa maggior ruolo educativo pone la questione dell’integrazione con il ruolo dei genitori e il rischio di ingerenze, conflitti, tentativi di sostituirsi ai figli o, da parte dei figli, delega ai nonni del ruolo educativo che invece ai genitori primariamente compete. Per effetto del prolungamento della vita media, i bambini che nascono oggi hanno frequentemente tutti e quattro i nonni e spesso anche più di un bisnonno. Ciò può comportare un iperaccudimento dei bambini, che sono circondati da anziani disposti a occuparsi di loro e soddisfare i loro desideri.
Altra differenza rispetto al passato è un maggior livellamento tra maschi e femmine, ovvero il coinvolgimento dei nonni è ormai paragonabile a quello delle nonne. Come i padri hanno assunto nel tempo maggiori responsabilità nell’accudimento dei figli e hanno sviluppato maggiormente la parte più affettuosa e tenera del rapporto, così è accaduto anche per i nonni, che in passato restavano in una posizione più marginale e distaccata rispetto alle nonne.
Il contesto multiculturale attuale comporta la presenza nella coppia di differenze anche notevoli in termini di cultura di appartenenza, credo religioso, orientamento politico, modelli educativi. Questo può essere fonte di incomprensioni e conflitti con i nonni, chiamati a confrontarsi con realtà anche molto diverse dalla propria e con valori lontani dai propri.
Rispetto al passato, i nonni si trovano in una posizione invertita nell’apprendere dai nipoti competenze come quelle tecnologiche, che i nuovi nati padroneggiano con estrema sicurezza e agilità. Si tratta della prima volta, nella storia, in cui l’anziano piuttosto che trasmettere un sapere, lo apprende da un giovane. Il nonno resta comunque, al di là dello specifico campo della tecnologia, depositario di un punto di vista esperto e più maturo, in grado di fornire una guida ai nipoti, soprattutto sul piano emotivo.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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