Benessere

Osteopatia infantile, risalire all’origine del sintomo

Un piccolo e insignificante dolore localizzato può essere la conseguenza di un malessere che si genera in altra parte del corpo; arrivare alla causa del problema, partendo da uno o più sintomi è l’obiettivo dell’osteopata che può diventare un buon alleato anche per le neomamme. Per saperne di più abbiamo intervistato il dottor Carlo Polidori

Uno degli errori più grandi in fatto di salute è pensare che il corpo sia fatto a compartimenti stagni. Un piccolo e insignificante dolore localizzato può essere la conseguenza di un malessere che si genera in altra parte: arrivare alla causa del problema, partendo da uno o più sintomi è l’obiettivo dell’osteopata. Tutto ciò è possibile sin dai primissimi giorni di vita, anzi, per la precisione, dal momento del concepimento, grazie all’osteopatia pediatrica.

L’Osteopata Carlo Polidori

L’osteopatia pediatrica è una specializzazione dell’osteopatia. Sono solo due in Italia, gli ospedali che hanno la figura dell’osteopata che segue la gestante e il neonato subito dopo il parto: l’Ospedale di Bressanone (Bz) e l’Ospedale “Meyer” di Firenze. In quest’ultimo dal 2009 il reparto di Neurochirurgia vede a stretto contatto l’osteopata Tommaso Ferroni con il direttore del Dipartimento Neurosensoriale dott. Lorenzo Genitori, i quali hanno realizzato lo studio prospettico “Approccio osteopatico in un Reparto di Neurochirurgia”, presentato poi al Congresso Internazionale di Osteopatia a Firenze. Abbiamo incontrato l’osteopata Carlo Polidori per approfondire il tema dell’osteopatia pediatrica, di cui la dott.ssa Viola Frymann è la pioniera, per capire perché l’osteopata può diventare un buon alleato per le neomamme.

 

In generale, che cosa è l’osteopatia? Come si interviene sul paziente?
«È una terapia manuale che considera il corpo nella sua globalità. I passaggi che l’osteopata segue prima di trattare un paziente sono l’anamnesi, ovvero la storia delle patologie, degli interventi chirurgici, dei traumi fisici ed emotivi di una persona. Dopo l’anamnesi si valuta la persona con l’uso di test osteopatici specifici. Successivamente l’osteopata effettuerà il trattamento in funzione di quanto sarà emerso da anamnesi e test osteopatici. Importante è sapere che l’osteopatia cerca di arrivare alla causa partendo dal sintomo che il paziente manifesta».

L’anamnesi su cosa si concentra?
«Con l’anamnesi si vuole capire come quella persona abbia vissuto fino a quel momento. L’età, lo stile di vita, il lavoro, come il lavoro viene svolto, da un punto di vista meccanico ma anche e sopratutto emotivo, la storia delle malattie e degli eventuali interventi chirurgici. Viene data una grande importanza alla parte emotiva vissuta dal paziente. La postura è il nostro modo di trovare una soluzione di movimento il più relativamente semplice, senza dolore ed economica da un punto di vista energetico. L’anamnesi è tutto questo ma anche altro. E’ un percorso a ritroso per cercare di capire se ci sono stati momenti che hanno inciso sulla vita del paziente e che lo hanno portato ad avere problematiche varie».

Tutto questo vale ovviamente anche a livello pediatrico.
«L’anamnesi in ambito pediatrico è importante per creare una scheda che possa essere comunicabile ad altri osteopati e/o a tutti gli altri professionisti del campo pediatrico come pediatra, neurologo, neuropsichiatra infantile, oculista, odontoiatra, psicomotricista, optometrista, logopedista. E’ importante arrivare ad una diagnosi osteopatica considerando la storia dei sintomi e i dati significativi rilevati dall’esame osteopatico. E’ fondamentale capire da dove viene la problematica che ci comunicano i genitori del bimbo/a. Successivamente dobbiamo capire se l’osteopatia è utile in quel caso specifico, se può essere di supporto ed integrarsi con altri professionisti. Questa fase è molto delicata perchè vanno organizzati e calibrati i diversi interventi. Tutto questo concorre alla tranquillità dei genitori e di tutto l’ambiente familiare del bambino che si sente così assistito».

A chi si rivolge l’osteopatia pediatrica?
«Ai futuri genitori, alla mamma durante la gravidanza e durante il parto, al neonato e al bambino. Con il nostro lavoro accompagniamo la famiglia ed il bambino durante la sua crescita, per una crescita ottimale».

Perchè l’osteopatia risulta utile prima del concepimento?
«Un motivo di consulto osteopatico è l’infertilità. Condizioni genetiche a parte, molto frequentemente ci troviamo di fronte a persone che tecnicamente vengono definite con una “distonia del sistema neurovegetativo” e che possiamo tradurre con un linguaggio semplice con la parola “stress”. L’osteopatia può aiutare a rimetterli in equilibrio».

Come è assistita, dall’osteopata, la mamma durante la gravidanza?
«La mamma è assistita durante i nove mesi di gravidanza con un controllo osteopatico una volta al mese circa, per mantenere una buona mobilità della colonna e del bacino e per aiutare la donna in gravidanza nel caso di nausea, sciatica, o di altre problematiche posturali. L’osteopata assiste la mamma prima del parto per far si che il bacino sia il più mobile possibile per permettere il passaggio nel canale del parto il più agevolmente possibile».

E come il neonato?
«Dopo il parto il neonato viene controllato entro il primo mese, poi dopo una o due settimane. I controlli successivi avvengono ogni tre mesi circa. Con i trattamenti osteopatici si possono aiutare neonati con problemi di suzione (cioè il neonato non si attacca al seno), rigurgiti, coliche, stitichezza, torcicollo da parto, sonno agitato, insonnia e molto altro. Si possono prevenire problemi di linguaggio e di apprendimento futuri. Tutto questo sempre in collaborazione con il pediatra di riferimento e con gli altri professionisti specialisti in pediatria».

Agnese Testadiferro