Provare per credere, i pannolini lavabili possono essere la svolta per le famiglie. Spesso troppi dubbi inibiscono anche solo il tentativo, senza contare i consigli di chi ci è già passato che sa sempre quale sia la soluzione migliore. Molte mamme, però, hanno deciso di provarci ed ecco che negli ultimi anni sono sempre di più quelle che hanno scelto di abbandonare i classici pannolini a favore di una scelta differente. Questa scelta non renderà la vita impossibile a nessuna mamma, basti pensare che a Jesi sono diventati una realtà negli asili nido comunali Romero e Oasi.
Nonostante un certo scetticismo iniziale, da parte di addetti ai lavori e famiglie, l’esperimento è riuscito con successo. Il progetto jesino permette al comune di risparmiare 25 mila euro di spese all’anno nella fornitura di pannolini ai propri nidi. Anche solo tentare per alcune ore del giorno si traduce in un risparmio non indifferente per le famiglie. L’ostetrica jesina Sara Massaccio ci dà delle informazioni utili: «I pannolini tradizionali sono inquinanti in fase di produzione oltre che in quella di smaltimento. È dimostrato che il loro uso comporta un aumento della temperatura nella zona genitale e questo può portare a disturbi della fertilità. Molte mamme si sono “convertite” e hanno dato vita a portali web molto utili e facilmente consultabili come http://pannoliniconsapevoli.it/».
I lavabili sono igienici? Fanno perdere tempo?
«Assolutamente nessun problema: dopo un lavaggio in lavatrice a 60° con una quantità di detersivo normale tutti i batteri del tratto intestinale vengono eliminati. Si consiglia l’uso di detersivi ecologici cioè senza profumazioni, ammorbidenti, sbiancanti ma questa in generale è un’accortezza che si dovrebbe avere sempre. Per il resto è solo questione di organizzazione: d’altronde la lavatrice viene utilizzata con più frequenza quando c’è un bambino».
Dove si possono acquistare?
«Ormai sono diversi i negozi per bambini che li hanno, magari poche marche. L’acquisto più sicuro se si vuole avere più scelta rimane il web. A Jesi non c’è una “pannolinoteca” ma io ho il mio parco pannolini personale multi marca e multi tipologia e offro consulenze per toccarli con mano e chiedere informazioni».
Ecologia, benessere e risparmio le parole d’ordine. Un contributo importante lo da la dott.ssa Elena Uga, dirigente medico pediatra dell’ospedale “S. Andrea” di Vercelli: «In fase di produzione si consuma un’enorme quantità di risorse naturali: energia, acqua, polpa di legno, plastica, idrogel ecc. La loro produzione elimina nell’acqua solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine. I pannolini usa e getta vengono, inoltre, abitualmente sbiancati con cloro, procedimento che richiede e inquina moltissima acqua. Il loro smaltimento in una discarica può richiedere centinaia di anni, mentre se vengono bruciati in un inceneritore liberano nell’atmosfera sostanze tossiche, fra cui le diossine”.