Benessere

Perché molte persone non leggono libri?

Dalla mancanza di tempo al disinteresse alla preferenza per altri svaghi: ecco tutti i motivi per cui le persone non leggono libri. Ma non leggere libri non significa sempre non leggere

Libri (foto da Adobe Stock)
Libri (foto da Adobe Stock)

Leggere è una vera panacea sia per il corpo che per la mente. In un articolo precedente, avevamo visto come la lettura mantenga il cervello giovane, stimoli creatività e immaginazione, migliori il vocabolario, aumenti l’empatia e la capacità di risolvere i problemi.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Tuttavia, sono numerose le persone di ogni età che ammettono di non leggere mai libri: secondo i dati Istat, da 25 anni a questa parte in Italia la percentuale di soggetti che non leggono neanche un libro all’anno si attesta intorno al 60%.
Chi non legge di solito non gode di buona fama, è considerato meno colto, meno curioso, meno aperto mentalmente e più ignorante. Al contrario, chi legge molto tende a considerarsi in qualche modo superiore rispetto a chi non legge, parla con orgoglio e vanto della propria passione, si percepisce parte di una élite culturale.

Ma cosa porta molte persone a non leggere libri?
I motivi possono essere diversi:

Mancanza di tempo: è il motivo riferito più frequentemente. In una società perennemente in corsa tra innumerevoli impegni lavorativi, familiari e di tempo libero, leggere può diventare un lusso o può anche essere considerato una perdita di tempo. Molte persone hanno difficoltà a organizzare il proprio tempo e a ritagliarsi degli spazi per sé, non solo per leggere libri, ma per qualunque altro svago o passione.

Preferenza per altri tipi di svago e divertimento come televisione, cinema, radio, musica, Netflix, YouTube, social network. Oggi l’offerta multimediale è estremamente vasta e ognuno di questi media compete con gli altri, riducendo la disponibilità di tempo da distribuire tra le varie opportunità. A queste possibilità di svago vanno poi aggiunte tutte le altre presenti nella vita reale, dallo sport ai viaggi, dalle mostre ai concerti.

Motivi di salute come problemi alla vista, difficoltà di concentrazione, attenzione e memoria dovute a condizioni fisiche o psicologiche.

Stanchezza: molte persone dopo una giornata di lavoro e le incombenze familiari e domestiche si sentono troppo stanche per impegnarsi nella lettura, attività che richiede comunque un certo sforzo.

Il costo eccessivo dei libri e la loro minore accessibilità rispetto ad altri mezzi come la TV o il pc che permettono di fruire di un materiale potenzialmente infinito.

Basso livello di istruzione: gli indici di lettura più elevati si ritrovano tra i laureati, i più bassi tra chi ha la licenza elementare.

Difficoltà nella lettura dovute a dislessia: la dislessia è un disturbo dell’ apprendimento che può rendere la lettura un compito estenuante ed estremamente frustrante.

-Oggi molti ragazzi dispongono di un vocabolario ridotto e questo contribuisce a rendere difficile la comprensione di un brano e ad allontanare ulteriormente dalla lettura.

Mancanza di interesse verso la lettura percepita come un’attività non piacevole, noiosa, faticosa, inutile. In parte questo può derivare dall’impostazione scolastica in cui è obbligatoria la lettura di certi libri, generalmente i classici della letteratura o libri attuali ma impegnati, mentre non viene incoraggiata la lettura di altri generi che potrebbero risultare per alcuni più attraenti, piacevoli e interessanti. Anzi, generi come ad esempio il fantasy o i romanzi d’amore vengono considerati con sufficienza e con pregiudizio come generi di serie B, accettabili solo come punto di partenza per arrivare a testi più “nobili”. Se bambini e ragazzi fossero lasciato liberi di scegliere il genere che li attrae, probabilmente l’ avversione per la lettura sarebbe molto più contenuta.

Insistere sul bisogno di leggere come fosse un dovere morale e come una necessità, finisce per ottenere il risultato opposto, mentre si sottovaluta l’importanza di proporre la lettura come qualcosa di piacevole e divertente, come un’opzione di svago.

Preferenza per la lettura su supporti tecnologici come smartphone e pc, soprattutto nei più giovani; preferenza per gli audiolibri che si possono ascoltare anche facendo altro.

Preferenza per contenuti video più facilmente fruibili, rapidi e di maggior impatto visivo rispetto al testo scritto del libro che richiede più fatica, lentezza, attenzione e concentrazione elevate e costanti, capacità di comprensione, e al contempo non dà una gratificazione immediata.

Il canale di comunicazione preferenziale: non tutti hanno lo stesso modo per entrare in contatto con le informazioni. Alcuni preferiscono la modalità visiva, altri quella uditiva, altri ancora quella cinestesica che comporta la manipolazione della realtà.

Scarsa importanza che la cultura riveste nella nostra società: guadagno e successo, possibilmente rapidi e da ottenere con poco sforzo, sono considerati prioritari rispetto ad avere una formazione culturale.

Influenza familiare: nelle famiglie in cui circolano pochi libri, anche i figli tendono a leggere poco.

Leggere è un’attività solitaria, le persone che non amano stare da sole si rivolgono ad altri tipi di attività che consentono una fruizione in compagnia.

Leggere è considerato un’attività da “sfigati” soprattutto tra i ragazzi che frequentano scuole professionali. In generale, anche tra adulti chi legge molto può essere percepito in modo negativo, considerato un “topo da biblioteca”, asociale e troppo introverso.

Se è vero che la maggior parte degli italiani ammette di non leggere libri, d’altra parte mai come oggi le persone leggono moltissimo. Non leggono libri, ma leggono su Internet articoli, notizie e altri contenuti.

Non leggere libri non significa quindi non leggere, e leggere articoli o notizie su qualunque argomento sia di interesse è comunque un modo per nutrire la mente.

Formarsi una cultura personale non passa necessariamente per la lettura di libri. Inoltre non leggere non significa essere meno intelligenti o meno interessanti: esistono infiniti modi per arricchire le proprie conoscenze e per favorire il proprio benessere fisico e mentale, gli stessi benefici della lettura possono derivare anche da altre forme di intrattenimento, da conversazioni, da esperienze pratiche, da viaggi, dall’arte.

È certamente un bene favorire la lettura, ma allo stesso tempo occorre rispettare tutte le forme con cui gli individui acquisiscono conoscenze, sviluppano qualità e vivono la propria vita.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia online tramite videochiamata
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