“Atto a distribuire e sostenere l’intero peso del corpo, il piede è l’esempio di perfezione artistica e meccanica”: Leonardo Da Vinci. E se la sua funzione è fondamentale, è anche vero che altrettanto importante è la sua cura. Ci sono però degli accorgimenti da seguire se si ha, ad esempio, il piede diabetico. Sulla scelta della giusta scarpa va inoltre sfatato il mito sull’esistenza di un unico modello perfettamente adatto a tutti. A livello estetico, ma soprattutto di salute, uno dei problemi più frequenti riguardano quelli che comunemente vengono definiti calli e duroni, ma che a livello podologico vengono identificati con il termine scientifico ipercheratosi: come e da chi trattarli?
In vista della belle giornate primaverili ed estive la loro presenza risulta essere una barriera per chi ne è soggetto, ma ciò non significa che bisogna rinunciare ad un bel paio di sandali e ad una passata di smalto per sfoggiare i propri piedi… basta solo saperli amare con le giuste accortezze, soprattutto perché non curarli significa trovare difficoltà anche durante una semplice passeggiata. Di tutto questo ne abbiamo parlato con la dott.ssa Chiara Pirani, podologa e specialista nel piede diabetico.
Calli e duroni: cosa sono, come si manifestano e chi sono le persone predisposte?
«Sono semplicemente ispessimenti della pelle che si manifestano come difesa della pelle stessa a determinate condizioni di alterato appoggio del piede o deformità delle dita. Tutti i soggetti possono sviluppare queste callosità, ma i più colpiti sono gli anziani in quanto presentano deformità e rigidità delle articolazioni».
Perché fanno male? Ogni quanto vanno tolti e da chi?
«Le callosità fanno male perché la pelle, diventando più spessa, si comporta come se avessimo un sassolino nel piede. La frequenza non è per tutti uguale, dipende da quando si inizia ad avvertire di nuovo il dolore, e vanno rimosse sempre da una figura sanitaria specializzata come il podologo».
Come scegliere in questi casi le calzature: ciabatte, sandali o scarpe?
«Il podologo è in grado di consigliare le calzature più idonee in base alla localizzazione e alla causa della formazione delle callosità».
I calli influiscono sulla postura, sulla camminata o su altre parti del corpo influenzando delle attività quotidiane?
«Sicuramente la callosità si manifesta perché c’è già un disordine posturale, successivamente la callosità stessa crea ulteriori disordini posturali, sia durante il cammino che quando si sta in piedi».
Il piede diabetico: cosa fare in questo caso? Quale il ruolo del podologo?
«Sulla persona con diabete il podologo ha un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda la prevenzione della comparsa delle ulcere, che molto spesso si verificano per errati trattamenti di callosità o se non trattate».
Una buona pedicure cosa dovrebbe prevedere per la salute del piede?
«Per pedicure spesso ci si immagina un trattamento estetico, mentre il podologo tratta e cura i disturbi del piede, cerca di individuare e risolvere le cause dove e quando è possibile. Comunque per un piede ben curato bisognerebbe rimuovere le ipercheratosi, individuare e curare malattie delle unghie, avere un cute ben idratata».
Parlando ora di calzature in generale, il vuoto sotto la pianta del piede dovrebbe essere sempre colmato?
«L’arco plantare ha una funzione molto importante, in base a come si comporta durante il cammino e quando si sta in piedi il podologo può mettere in atto un qualcosa per migliorarne la funzione».
Come dovrebbe essere la scarpa ideale per la salute del piede e quindi della schiena?
«Non esiste una scarpa ideale uguale per tutte le persone. Per scegliere una buona scarpa bisogna sempre guardare il piede nei suoi svariati aspetti, come altezza dell’arco, lunghezza, altezza, la forma delle dita, la presenza e la localizzazione delle callosità ecc».
Per chi fa sport?
«Nel mondo dello sport oggi abbiamo un mondo di calzature, da quelle più semplici a quelle molto tecniche. Molto dipende dall’attività sportiva e su quali terreni si pratica lo sport stesso. In generale dovrebbero essere scarpe con la suola flessibile, ma non troppo e con un sostegno del tallone, ma ripeto, tutto dipende dal piede di ogni singola persona».
E per chi ha un lavoro sedentario ma deve indossare abiti eleganti?
«Per queste persone la scelta è più limitativa e spesso non è facile trovare scarpe ideali, soprattutto per le donne».
In vista dell’estate, abolire il più possibile scarpe e calzini?
«Inevitabilmente con l’arrivo della primavera e dell’estate si sente il bisogno di non utilizzare più le scarpe e i calzini, ma anche in questo caso non bisogna esagerare, l’utilizzo per periodi prolungati di ciabatte o infradito non fa bene alla salute del piede, perché se da una parte “rilassano” il piede e le dita, dall’altra parte non si ha più la protezione e il sostegno della calzatura».
Perché la scarpa a pianta larga è sempre preferibile? Esteticamente si è portati a fare scelte diverse: è sempre sbagliato?
«Purtroppo la moda non sempre coincide con il benessere del piede quindi bisognerebbe trovare un compromesso tra le due cose».
Qual è il momento della giornata in cui andrebbe provata una scarpa nuova per acquistarla?
«Il pomeriggio in quanto al mattino i piedi sono sempre più sgonfi».
Tra una ballerina e un tacco alto… qual è la calzatura ideale per una donna? Quanto tempo andrebbe portato un tacco 12?
«La calzatura ideale dipende dalle tipologie del piede e dalle problematiche che un podologo può riscontrare con una visita accurata. Purtroppo la ballerina essendo priva di tacco, può portare diversi problemi ai talloni, gambe e schiena ma anche il tacco può causare problemi nella parte anteriore del piede, gambe e schiena spostando il baricentro del corpo in avanti. Il tacco 12 portato in occasioni e non abitualmente non crea notevoli problemi ai piedi».
Agnese Testadiferro