Benessere

Datti una mossa! I benefici dello sport sulla mente

Diversi studi svolti dagli anni Settanta ad oggi hanno provato che l’attività fisica regolare produce un miglioramento immediato della depressione. I consigli della psicoterapeuta Lucia Montesi

«Quando cammino, i cattivi pensieri se ne vanno e torno serena», «Se posso farmi una nuotata, dimentico tutti i problemi», «Quando vado in bicicletta la mia mente si libera », «Quando ballo il corpo è di nuovo mio e mi sento bene». Succede spesso che i miei pazienti mi raccontino quanto l’esercizio fisico sia benefico per il loro stato emotivo. È sorprendente quanto questo accada anche ai miei pazienti malati oncologici, che senza dubbio sono sottoposti a uno stress molto intenso e a vissuti depressivi e ansiosi facilmente intuibili. Eppure sono proprio loro i primi a dirmi quanto una camminata possa essere potente nel placare i pensieri cupi e nel riuscire a rasserenarli, quando nient’altro funziona.

I benefici dell’esercizio fisico regolare sullo stato emotivo sono in realtà noti da molto tempo, in particolare per la depressione. Già Ippocrate nel 400 a.C. raccomandava l’attività fisica per i melanconici (coloro che oggi definiremmo depressi). Diversi studi svolti dagli anni Settanta ad oggi hanno provato che l’attività fisica regolare produce un miglioramento immediato della depressione. Uno studio conclude addirittura che psicoterapia, psicofarmaco ed esercizio fisico si equivalgono nella capacità di ridurre i punteggi di depressione del campione studiato.

Perché fare attività fisica regolare riduce la depressione? In primo luogo, per meccanismi neurofisiologici diretti: rilascio di endorfine, aumento di noradrenalina e serotonina (neurotrasmettitori cerebrali coinvolti nella regolazione dell’umore), diminuzione del cortisolo (ormone dello stress), aumento di melatonina e testosterone nel caso l’attività sia svolta alla luce solare, aumento dell’enzima KAT che a sua volta facilita l’eliminazione dal corpo di sostanze legate allo stress.

Secondariamente, il beneficio è dovuto a meccanismi psicosociali. Fare attività fisica spesso offre l’occasione per incrementare i rapporti sociali e per entrare a fare parte di un gruppo, con effetti positivi dovuti al supporto sociale; migliora l’autostima grazie a una migliore immagine del proprio corpo e alla percezione di una maggiore autonomia e controllo del corpo, in particolare per quelle persone che in seguito a una malattia o a interventi mutilanti o debilitanti hanno dovuto assistere a un doloroso cambiamento del proprio aspetto fisico.

Quando l’attività fisica è svolta all’aperto, si aggiunge anche il benefico effetto del contatto con la natura. “Vado verso la natura per essere cullato e guarito e avere i miei sensi messi in ordine” (J. Burroughs): molti sostengono che immergersi nel paesaggio naturale – che sia un bosco, la riva del mare o di un lago, un prato – e osservare da vicino la vita animale che vi si svolge, tranquilla e regolare secondo i propri cicli, dona un senso di pace e armonia, ricarica di energia vitale, fa sentire parte di un tutto che va avanti armoniosamente.

Dagli studi sperimentali risultano benefici dell’attività fisica anche sull’ansia, con una riduzione sia dell’ansia di stato, transitoria, che dell’ansia di tratto, caratteristica più stabile della personalità. I meccanismi coinvolti sarebbero gli stessi ipotizzati per la riduzione della depressione. Anche sulle persone che non hanno particolari disturbi emotivi, un esercizio fisico regolare risulta comunque in grado di produrre benefici: un miglioramento dell’umore, emozioni più piacevoli e un maggior benessere psicologico.

Praticando, tra le varie tecniche psicoterapiche, anche l’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari), non ho potuto fare a meno di notare un possibile collegamento con i benefici dello sport. L’EMDR permette di superare traumi e sofferenze psichiche e produrre un maggior benessere emotivo attraverso la stimolazione alternata degli emisferi cerebrali, ottenuta facendo compiere alla persona dei movimenti oculari, o con una stimolazione tattile o uditiva. L’effetto benefico sulla mente riferito da coloro che camminano o fanno ad esempio Nordic Walking («I pensieri tristi lasciano posto ad altri più sereni », «I problemi come per magia sembrano più affrontabili», «Mentre cammino mi vengono le idee migliori e più brillanti») assomiglia in modo sorprendente e quanto riportato da chi sperimenta su di sé l’EMDR. Si potrebbe ipotizzare, allora, che anche l’attività fisica, in particolare quella che coinvolge ritmicamente e alternativamente le due metà del corpo, produca benessere emotivo attraverso lo stesso meccanismo di stimolazione alternata dei due emisferi cerebrali.

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Tel. 339.5428950