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Il genogramma: quanto ci influenza la nostra storia famigliare

Simile a un albero genealogico ma molto più approfondito, il genogramma mette in luce aspetti della storia familiare alla base delle nostre attuali difficoltà. Ecco il parere della psicologa

albero genealogico
Foto di Patrisia Novianti da Pixabay

Assomiglia molto a un albero genealogico, ma è molto più approfondito. Ha dei simboli che rappresentano i membri della famiglia, ma anche segni per indicare l’intensità del legame tra i membri, o la presenza di disturbi psichici, o eventi importanti come separazioni o trasferimenti.  Si tratta del genogramma, uno strumento che fa parte del bagaglio di ogni psicoterapeuta relazionale e in particolare dei terapeuti familiari.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Il genogramma serve a raccogliere il maggior numero di informazioni sul paziente e sulla sua famiglia e in particolare approfondisce le informazioni e gli eventi che hanno un significato psicologico e relazionale. Si presenta come un diagramma che organizza le informazioni sul ciclo vitale di una famiglia nell’arco di più generazioni, prestando attenzione a legami, separazioni, lutti, eventi di vita particolari, miti familiari, situazioni di sofferenza psicologica di membri della famiglia.
Ne risulta una mappa immediata della rete emotiva e affettiva della persona, che evidenzia l’evoluzione nel tempo dei suoi legami più importanti e può già portare a formulare delle ipotesi sull’origine e sui motivi del perdurare del suo disagio psicologico, ipotesi da verificare ponendo domande alla persona, proponendo collegamenti, osservazioni e chiavi di lettura.
La compilazione del genogramma è perciò uno stimolo per parlare delle relazioni tra i membri della propria famiglia, del tipo di comunicazione tra loro, delle somiglianze e differenze, dei valori e delle regole della famiglia, del modello educativo. Il genogramma si costruisce insieme, paziente e terapeuta, e non è una mera comunicazione di dati ma un’esperienza di tipo cognitivo e affettivo (anche il solo scegliere alcune informazioni familiari come rilevanti e scartarne altre ha un significato) che fa emergere ricordi ed emozioni e non di rado porta a improvvise illuminazioni e consapevolezze.

Il grafico che ne risulta comprende nomi, soprannomi e posizione di parentela dei membri della famiglia, date di nascita e morte, matrimoni, separazioni, divorzi, malattie importanti, trasferimenti significativi, tipo di relazione tra i membri, caratteristiche di salute e di personalità. Tutti questi dati sono rappresentati con dei simboli e una disposizione grafica che segue precise regole.
Il genogramma può essere compilato e disegnato dal terapeuta o dal paziente stesso e in questo caso offre ancora più informazioni, in base a numerose variabili come lo spazio occupato nel foglio, l’orientamento verticale (per dare più spazio alle generazioni precedenti) o orizzontale (per concentrarsi maggiormente sulla famiglia attuale), le dimensioni dei simboli, i nomi e le date che vengono scritti subito e quelli che invece sono ricordati con fatica, e così via.

Il genogramma non è solo uno strumento che facilita la raccolta di informazioni e la formulazione di una diagnosi psicologica, ma può avere esso stesso una funzione terapeutica, sia nelle terapie individuali, che in quelle di coppia e familiari.  Grazie all’immediatezza grafica del genogramma, possono saltare subito all’occhio caratteristiche, situazioni o eventi che tendono a ripetersi nella storia della famiglia, ridondanze a cui spesso le persone non avevano mai fatto caso e che invece possono in parte spiegare i loro problemi attuali.
Durante la costruzione del genogramma, molte persone si rendono conto per la prima volta che hanno ereditato da altri membri della famiglia modi di pensare, valori, comportamenti. Molti si accorgono per la prima volta che le caratteristiche delle loro relazioni amorose riproducono inconsapevolmente quelle della relazione tra i propri genitori, o al contrario che tentano disperatamente di differenziarsi da quella. Altri diventano consapevoli che la loro ansia, la loro depressione, il loro alcolismo, che hanno sempre vissuto come un problema squisitamente personale, sono collegati a questioni di altri membri della famiglia.

Insieme al terapeuta, si può gettare una nuova luce sul passato e avere nuove chiavi di interpretazione. Accade spesso, ad esempio, che il genogramma permetta di vedere in un’ottica diversa un genitore da sempre percepito come cattivo, egoista o insensibile, evidenziando la sua storia personale e le sofferenze a sua volta patite.
Di solito le persone non hanno una conoscenza approfondita dell’infanzia dei propri genitori e del clima familiare in cui essi possono essere cresciuti; la compilazione del genogramma riporta alla memoria o fa conoscere attraverso domande dirette ai propri familiari, quando possibile, informazioni che aiutano a capire come sono diventati ciò che sono e che permettono anche di provare meno rabbia nei loro confronti, di sentirsi meno feriti dai loro comportamenti. Accade ad esempio che il genogramma metta in luce tutte le privazioni subite da un genitore nella sua storia familiare e questo renda più comprensibile la sua fatica a fare a sua volta il genitore e  gli errori compiuti, portando a volte alla conclusione che forse ha fatto il meglio che poteva, in quelle condizioni.

Nelle terapie di coppia, il genogramma risulta particolarmente utile per facilitare in un partner la comprensione non solo della propria storia familiare, ma anche della storia familiare dell’altro e delle possibili influenze di questa sulle sue attuali difficoltà. Vedere i comportamenti del partner anche come l’esito delle influenze di una storia familiare che non di rado appare carica di dolore già dalle generazioni precedenti, aiuta ad essere meno rabbiosi, a vivere eventuali contrasti non solo come un affronto personale ma anche come il riemergere di fantasmi del suo passato che si sovrappongono alla storia attuale. Ogni partner in realtà porta i suoi fantasmi familiari, che a loro volta si intrecciano con quelli dell’altro in dinamiche molto complesse che sfuggono alla consapevolezza. Riuscire a distinguere ciò che è attuale dai vecchi fantasmi permette allora di disinnescarli e non farsene travolgere.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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