Benessere

Psicologia del gusto: personalità e sapori preferiti

La predilezione per il dolce, il salato o altri sapori ha un legame con le caratteristiche di personalità. L'approfondimento

Da Pixabay di HomeMaker
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Dolce, salato, amaro, aspro, speziato: sono queste le cinque grandi categorie che raggruppano tutti i sapori che possiamo sperimentare. Per ogni tipo di sapore esiste anche una specifica area della lingua dedicata: la punta per il dolce, il fondo per l’amaro, i lati anteriori per il salato, i lati posteriori per l’ aspro, il centro per lo speziato. Già nel neonato si può osservare come ogni sapore stimoli una zona della lingua specifica e provochi anche una tipica espressione facciale di piacere o fastidio.

La preferenza per un sapore o per un altro dipende da vari fattori ed è legata anche alla personalità. Generalmente ogni individuo propende per una certa categoria di sapori. Nell’infanzia e adolescenza il sapore dolce batte di gran lunga gli altri gusti, come conseguenza di una innata propensione verso il latte materno, ma più tardi le preferenze possono modificarsi e spostarsi verso gli altri gusti. Diversi studi (P.Richardson, A. Saliba et al, 2011;N.Byrnes e J.Hayes, 2013, 2015, 2016;C. Sagioglou e T. Greitemeyer, 2016; K. Elfhag e C. Erlanson-Albertsson, 2006; B.  Meier et al., 2012) hanno riscontrato una corrispondenza tra un certo tipo di personalità e la predilezione per un determinato tipo di sapori, tanto da poter azzardare “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”.

Sul legame tra personalità e sapore dolce abbiamo la maggior quantità di studi e quindi di informazioni. La preferenza per i cibi dolci risulta correlata a più elevato nevroticismo. Cosa si intende per nevroticismo? Questo tratto di personalità riguarda l’equilibrio e la stabilità emotiva. Le persone con elevato nevroticismo tendono ad essere più insicure, frustrate, emotive, tristi, preoccupate; hanno sbalzi di umore e bassa autostima, si agitano facilmente e risentono molto dello stress, tendono all’ansia e alla depressione.  

Il nevroticismo è collegato alla “fame emotiva”, quindi il ricorso ai cibi dolci (ma anche ai cibi grassi) potrebbe essere un modo per alleviare le emozioni negative e l’insoddisfazione per la propria vita. Il cioccolato, in particolare, è la coccola prediletta da chi si sente depresso o stressato e non a caso libera serotonina e dopamina, neurotrasmettitori responsabili del benessere e del piacere.

Gli amanti del dolce presentano anche una tendenza all’impulsività e una bassa coscienziosità, ovvero quel tratto di personalità che riguarda l’autocontrollo e la disciplina e ci consente di rinunciare ad esempio a un cibo che sappiamo non salutare.
Chi predilige i cibi zuccherini generalmente non ama correre rischi, non ama i cambiamenti e la competizione e preferisce la routine; tende alla passività ed è scarsamente capace di farsi valere.
Da un punto di vista relazionale, chi preferisce il sapore dolce ha una maggiore tendenza a prendersi cura degli altri e del loro benessere, è empatico, caloroso e affettuoso, collaborativo e disponibile, ama mangiare in compagnia.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Chi predilige i sapori salati tende ad essere maggiormente competitivo e ad avere un alto livello di motivazione e allo stesso tempo a sentirsi poco riconosciuto e poco valorizzato. Altre caratteristiche degli amanti del salato sono l’impazienza, il pragmatismo, la concretezza, la tendenza ad agire, il dinamismo, l’intraprendenza, l’indipendenza e l’estroversione. Sul lavoro tendono a sovraccaricarsi ma anche a raggiungere obiettivi eccellenti. Il sapore salato e il sapore dolce vengono entrambi associati a positivitá e allegria.

Gli amanti del sapore piccante generalmente amano le sensazioni forti e il rischio, sono attratti da stimoli avversi, tanto che si parla di “masochismo benigno”. Si annoiano facilmente, sono amanti dell’avventura e delle novità, sono competitivi nelle sfide e tendono ad infrangere le regole.

I sapori aspri e acidi, come quelli degli agrumi, sono i meno graditi. Chi li apprezza si dimostra ambizioso e ipercritico con sè stesso e con gli altri, avendo standard molto elevati. Si tratta di persone molto razionali, riflessive, abituate a pensare molto e che vanno incontro allo sviluppo di sintomi ansiosi.

Gli amanti dell’amaro sono quelli che sembrano avere un profilo psicologico più negativo. Secondo gli studi, infatti, avrebbero tendenze antisociali e psicopatiche, sarebbero narcisisti, insensibili e anaffettivi,  manipolatori, egocentrici e opportunisti. All’opposto, le persone più amabili e cordiali tendono a rifiutare in modo particolare questo sapore.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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