Il giorno di San Valentino è la festa degli innamorati ed è tradizionalmente incentrato sull’amore, il romanticismo e la coppia. Nei giorni precedenti, i negozi mettono in bella mostra le idee regalo per l’occasione, i ristoranti propongono serate con menù speciale, ed è difficile non imbattersi in qualche richiamo alla ricorrenza. Questo può risultare frustrante, deprimente o irritante per chi l’amore non lo ha ancora trovato e ne soffre, per chi lo ha perduto o per chi non vive una relazione di coppia felice. San Valentino può essere percepito come una crudele esibizione di ciò che gli altri hanno, a differenza propria, e può riaprire ferite già esistenti o scatenare malumori nella coppia.
UN’OCCASIONE DI BILANCI
Al pari di altre date fortemente simboliche come Natale, Capodanno o i compleanni, San Valentino rappresenta un bilancio, un’occasione per fermarsi a riflettere, in questo caso sul sentimento dell’amore: su quello che abbiamo, quello che vorremmo, quello che abbiamo perso. Il bilancio può essere triste e insoddisfacente non solo per chi non ha un partner e lo vorrebbe, ma anche per le persone che vivono una relazione di coppia: coppie che non sono più felici, in conflitto, in crisi, sofferenti, annoiate, che si trascinano nel malessere, coppie in cui si tradisce, in cui manca il rispetto, coppie in procinto di separarsi. Se si ha il coraggio di essere onesti con sé stessi, il bilancio può essere destabilizzante. Anche assistere ai festeggiamenti di altre coppie può rappresentare un confronto frustrante. Il regalo di San Valentino può essere un modo per mettere la testa sotto la sabbia e fingere che i problemi non ci siano, oppure un gesto riparatore che tenta di sopperire alle mancanze. Molte coppie festeggiano nella finzione e restano in un limbo senza avere il coraggio di affrontare i problemi, per paura della solitudine e dell’abbandono, per non far soffrire i figli, per continuare ad avere un punto fermo, per non perdere anche il poco equilibrio raggiunto, per comodità, per difficoltà economiche.
SAN VALENTINO E ROTTURA DELLA COPPIA
Sembra strano, ma il giorno di San Valentino diventa per molte coppie addirittura il giorno della rottura, perché l’eccessivo carico di aspettative mette alla prova i rapporti già problematici ponendo ancora più in luce difficoltà di comunicazione, differenze inconciliabili, paure, mancanza di fiducia, mancanza di intimità psicologica, distanza tra i bisogni dei partner. Come ogni giorno speciale, San Valentino diventa potenziale occasione di grandi delusioni e rabbia perché non vengono corrisposte le aspettative iniziali. Questa ricorrenza romantica alimenta aspettative irrealistiche e mette in difficoltà soprattutto le persone a disagio con l’intimità, tendenti ad evitare la vicinanza e le persone bisognose di rassicurazioni e ipersensibili al rifiuto: le une vivono con imbarazzo la vicinanza forzatamente imposta, le altre percepiscono in modo amplificato e recriminano le mancanze del partner. La maggior probabilità di rottura delle coppie nei giorni intorno al 14 febbraio dipende perciò dal potere che questa ricorrenza ha di catalizzare le difficoltà già esistenti e facilitare la fine della relazione. Anche nelle coppie felici e appagate, d’altra parte, il giorno di San Valentino può sollevare divergenze perché è percepito in modo diverso nella coppia: se per il 70% delle donne è una festività da vivere con gioia e con l’aspettativa di attenzioni particolari, per il 70% degli uomini è un giorno che genera indifferenza, fastidio e stress.
SINGLE A SAN VALENTINO, QUANDO È MOTIVO DI SOFFERENZA
Chi è single, in questa giornata può sentirsi triste, arrabbiato, sfortunato, escluso, invidioso. La tristezza può derivare dal non riuscire a trovare una relazione malgrado gli sforzi, da altri motivi di sofferenza preesistenti che vengono acuiti ulteriormente dalla solitudine in questa giornata particolare, da una relazione sentimentale terminata da poco, dal vedere la maggior parte di amici e conoscenti in coppie apparentemente felici, dal timore del giudizio degli altri, dalla convinzione che essere in coppia sia l’unica condizione che permetta di stare bene. Ritrovarsi soli contro il proprio volere richiede di attraversare stati d’animo dolorosi: tristezza, senso di inutilità, senso di fallimento, paura di restare soli per sempre. Come descriveva bene un mio paziente, “È il tempo dell’autunno e dell’inverno dell’anima, ma è necessario che io li attraversi senza opporre resistenza e che lasci che queste emozioni facciano il loro corso”. Solo dopo possono arrivare la rinascita e la crescita personale, tanto più, quanto più si coglie l’occasione di usare questo tempo di solitudine per imparare ad ascoltare meglio le proprie esigenze e il proprio corpo, a coltivare una buona solitudine, apprendendo a stare da soli al meglio, gestendo il tempo in modo consapevole.
SAN VALENTINO E LA PAURA DI INNAMORARSI
Alcuni single detestano San Valentino e tutto il suo romantico apparato e ostentano sarcasmo e disprezzo per questa ricorrenza, nascondendo in realtà la paura di innamorarsi e perdere il controllo sulle proprie emozioni, la paura di diventare vulnerabili, di dipendere da qualcun altro, di essere esposti al rifiuto. La paura non è solo quella di amare, ma anche di essere amati: una paura del legame affettivo, soprattutto se duraturo, che suscita una profonda angoscia e che è vissuto come minaccioso per la propria stabilità emotiva. La vicinanza affettiva è ricercata, ma quando si stabilizza diventa intollerabile e spinge alla fuga e al ritiro. La paura di vivere l’abbandono emotivo può portare ad abbandonare per primi. La paura di amare ed essere amati può derivare da un attaccamento ai genitori di tipo insicuro evitante, in cui il bambino sperimenta che il genitore non è emotivamente disponibile e affidabile, ed è perciò preferibile diventare autonomi e autosufficienti.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia online tramite videochiamata
Per appuntamento tel. 339.5428950