Benessere

So che menti, ma ti credo

Perchè in una coppia uno mente spudoratamente e l'altro continua a credergli senza poter vedere la realtà? Più che di un carnefice e di una vittima, si tratta di un incastro relazionale dei bisogni di entrambi. L'identikit del fenomeno secondo la psicologa e psicoterapeuta Lucia Montesi

Ti ha detto «Ti amo» la seconda volta che vi vedevate. Ti era sembrato un po’ azzardato, ma in fondo si dice esistano i colpi di fulmine, perché non potrebbe essere capitato per una volta a te?

La psicoterapeuta Lucia Montesi

Ti ripete adorante che non aveva mai trovato una donna come te, che sei finalmente tutto quello che cercava. La notte il cellulare ti vibra sul comodino: sono le citazioni romantiche e le poesie che ti manda alle tre perché non può dormire pensandoti. Messenger e Whatsapp intasati dai suoi cuoricini. Ti chiama venti volte al giorno per sapere cosa fai, con chi sei, a chi pensi, è geloso di ogni minuto che vivi senza lui. Ogni quarto d’ora libero è buono per raggiungersi anche solo per stare a guardarsi. Non si era mai sentito così bene come con te, ha provato certe emozioni solo con te, si stupisce da solo di avere certi comportamenti solo con te, scalpita per vivere solo con te, per condividere tutto solo con te. «Solo con te, con te», te lo ripete trentasette volte al giorno e ti sfiora per un attimo il pensiero che il bisogno di ripeterlo trentasette volte sia sospetto, ma lo ricacci indietro pensando a quanto tu sia fortunata a vivere un amore così grande e travolgente.

L’idillio procede finchè un giorno accade inesorabilmente l’impensabile (per te): in genere al momento di consolidare in qualche modo il legame, lui d’improvviso fa marcia indietro perché “non si sente pronto”, “ha bisogno di tempo”, oppure scopri che ti stava tradendo con un’altra, oppure sparisce proprio nel nulla senza manco un sms come pare sia di moda adesso. Del grande amore rimane una misera pozzanghera come quando un mucchio di candida e brillante neve cede al primo raggio di sole.

Quando va bene, riaccendi a poco a poco i recettori che a suo tempo si erano misteriosamente e infaustamente spenti in blocco, e ricordi che in fondo segnali ce n’erano stati. Stava sempre a scrivere al cellulare, chissà a chi…ma è un uomo molto impegnato, hai pensato, sarà per il lavoro. Quella volta che dal suo telefono col volume troppo alto hai sentito chiaramente quella vocina femminile dire “Ciao amore”, ma lui ha detto che ovviamente era una che aveva sbagliato numero… e che, non c’è forse gente che sbaglia numero? E poi quella volta che ti ha detto che ti raggiungeva dopo la cena da suo padre ma stranamente la sua auto arrivava da tutt’altra direzione…ma sarà passato a fare bancomat, certamente. E quell’altra volta che ti ha detto che era a casa con la febbre ma tua sorella il giorno dopo ti dice che lo ha visto a spasso con la ex…ma sicuramente era, come ti rassicura lui, per discutere alcune questioni pratiche della separazione e non voleva turbarti inutilmente dicendotelo.

Insomma, ti ha mentito, ma tu non hai voluto vedere. Perché ha mentito? Per mille motivi: per conquistarti più facilmente; per dare una buona immagine di sé, per sentirsi importante, per avere una tacca in più di cui vantarsi con altri o per confermare sé stesso; perché effettivamente all’inizio gli piacevi pure ma poi è finita l’adrenalina o si è accorto che in realtà non gli piacevi così tanto, ma non aveva il coraggio di dirtelo; per viltà, per tenere il piede in due, tre, quattro scarpe, per il gusto di portarti via a un altro;  per insicurezza, perché non è riuscito a lasciare l’altra.

Ma l’altro problema è: perché tu gli hai creduto? Anche se una parte di te sentiva che qualcosa non andava, la rimettevi a tacere. Perché una donna spegne tutti i suoi recettori? Per mille motivi. Perché quella situazione la fa sentire importante, perché magari anche a lei serve quella “tacca” per confermare a sé o ad altri di essere speciale, perché le pare impossibile dover rinunciare a  qualcuno che sembra finalmente così simile a sé; perché si è sempre sentita brutta e lui la fa sentire splendida, o perché si è sempre sentita stupida e lui le dice che è intelligente, o magari stare con lui le dà prestigio, a volte denaro o comodità; perché se riesce a far innamorare quello lì che non si innamora mai davvero, allora significa che è davvero eccezionale, che vale.

Motivi comprensibili e altri più riprovevoli da entrambe le parti. Se a una lettura superficiale viene da dire «Lui un bastardo, lei poverina la vittima ingannata», oppure, «Lui un bastardo, ma lei pure, che stupida! Perché tutti sanno che tipo è lui», nel caso sia uno già noto per queste modalità relazionali.

In realtà alla base dei comportamenti di entrambi alla fine troviamo gli stessi bisogni, gli stessi vuoti, le stesse mancanze, le stesse ferite. E più quel bisogno o quella ferita è ancora grande e dolente, più porterà uno a mentire e uno a non volere vedere. Ho parlato di un uomo che mente e una donna che gli crede, ma avviene ovviamente anche l’inverso. Però è vero che è più frequente la storia che ho riportato qui. Ora mi aspetto la consueta telefonata (ce n’è sempre una dopo che scrivo articoli come questo) del tipo che mi dice «Lei se la prende sempre con noi uomini! Parli anche di quanto sono cattive le donne!». In realtà sono schemi relazionali, in cui ciascuno mette un contributo. La cosa importante è diventarne consapevoli, conoscere sa stessi con onestà, per non ripetere più gli stessi errori e le stesse scelte che portano sofferenza.
(Dottoressa Lucia Montesi-Psicologa Psicoterapeuta. Piane di Camerata Picena-An- Tel. 339.5428950).

 

 

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