Notte di San Lorenzo, notte di stelle cadenti e di desideri. L’usanza di esprimere un desiderio nel momento in cui queste scie brillanti solcano il cielo risponde al bisogno di speranza, di magia e di mistero, della possibilità di sognare un futuro migliore. Si tratta di un fenomeno che attrae da secoli gli esseri umani, malgrado la spiegazione scientifica odierna ne offuschi l’aspetto romantico e il fascino suggestivo, e induce molti ad aspettare con il naso all’insù, sperando di intercettare un bagliore.
Anche i più razionali e scettici, al di là della superstizione, si lasciano catturare dalla bellezza dello spettacolo naturale. Benché la data del 10 agosto, quella di San Lorenzo appunto, sia quella tradizionalmente associata a questo fenomeno, in realtà la probabilità maggiore di assistervi si verifica nei giorni precedenti o successivi e per quest’anno il picco è previsto per il 12 agosto.
Un’usanza antica
L’usanza di osservare questo intrigante fenomeno astronomico è antica. Per gli antichi Egizi le stelle cadenti erano considerate un prezioso dono del cielo, così come in epoca romana erano interpretate come un dono del dio Priamo e si pensava che fossero di buon auspicio per un buon raccolto.
Tra Cinesi e Persiani erano invece di cattivo auspicio perché simbolo del pianto delle divinità, per i primi, e in quanto rappresentavano streghe e demoni in fuga dalla volta celeste, per i secondi, mentre per i Greci potevano essere un segno sia propiziatorio che nefasto.
Per i cristiani, infine, le stelle cadenti sono collegate al martirio di San Lorenzo, arso vivo, secondo alcune fonti, il 10 agosto del 258 d.C.. Le stelle cadenti sono state associate dalle credenze popolari alle scintille del rogo o alle lacrime del santo.
La spiegazione scientifica
Le stelle cadenti sono chiamate così impropriamente, non essendo stelle fisse ma frammenti di detriti presenti nello spazio che si incendiano entrando nell’atmosfera terrestre e si disintegrano. Più precisamente, si tratta di detriti lasciati dal passaggio della cometa Swift-Tuttle.
Ogni anno, nello stesso periodo, percorrendo la sua orbita attorno al sole la terra transita nella zona in cui è presente questo sciame di detriti, detti Perseidi per la collocazione nei pressi della costellazione di Perseo, dando luogo al fenomeno delle stelle cadenti.
Il legame tra stelle e desiderio
Il legame tra stelle e desideri è presente già nell’etimologia dei termini, infatti la parola desiderare è composta dal privativo de- e da “sidera”, “stelle”. Pertanto desiderio significa letteralmente “assenza di stelle”, interpretata metaforicamente come il volere qualcosa che è lontano come una stella o il trovarsi senza una direzione.
Un’altra interpretazione data all’etimologia di desiderio è “stare sotto le stelle ad attendere”, introducendo perciò l’idea di speranza in qualcosa di positivo che può avvenire. Il desiderio comprende quindi in sé sia l’assenza dell’oggetto, che la sua presenza, che viene appunto auspicata, desiderata.
Il significato simbolico
Nella tradizione delle stelle cadenti possiamo vedere diversi significati simbolici:
- La trasformazione. Un fatto tragico come la morte e il martirio di un santo, si trasforma in un fenomeno che porta un beneficio e che è esteticamente attraente. Il messaggio insito in questo passaggio è che possiamo affrontare situazioni di difficoltà e di dolore (mancanze, perdite, lutti, malattie), possiamo superarle e anzi approdare a qualcosa di nuovo, positivo e creativo, uscendo arricchiti e migliorati dalle avversità dell’esistenza.
- La caduta. La bellezza delle stelle cadenti sta proprio nel loro cadere, nel precipitare e nello scomparire. Metaforicamente, il messaggio che possiamo trarne è una ridefinizione in positivo della caduta nel senso di crisi, fallimento, sconfitta, limite, fine. Le cadute nel percorso dell’esistenza non sono soltanto perciò solo accidenti infausti che dovrebbero essere evitati, ma acquistano una propria bellezza, un proprio senso in quanto tali, a prescindere dal fatto che poi ci si rialzi o meno. Un altro significato simbolico legato alla caduta è quello del lasciar andare ciò che deve andare.
- La fugacità. Molte delle cose che consideriamo belle sono fugaci e parte della loro bellezza risiede proprio nel loro essere effimere, nel durare poco, nel non poterle trattenere. Questo ci spinge a diventare più capaci di apprezzare pienamente il momento presente, di vivere con intensità, di non sprecare il tempo, di cogliere tutte le opportunità che appagano i nostri sensi e la nostra mente.
- La luce nel buio. Le stelle cadenti illuminano il buio e permettono ai nostri desideri di avverarsi, rappresentano perciò la speranza che squarcia l’oscurità, la possibilità di un cambiamento e di un rinnovamento dopo aver attraversato il buio della nostra vita.
- L’attesa. Lo spettacolo delle stelle cadenti richiede una paziente attesa, ciò a cui non siamo più abituati. Non è sotto il nostro controllo e potere: noi possiamo solo aspettare, osservare ed essere pronti a cogliere questi imprevedibili e rapidissimi guizzi brillanti.
- La capacità di desiderare. Avere dei desideri è il primo passo per costruire una vita piena, significativa e appagante al di là della mera sopravvivenza. Non tutti riescono a desiderare, a volte si è talmente imparato a non desiderare che è difficile contattare il proprio desiderio sepolto sotto una coltre di condizionamenti, pressioni, paura della delusione, del fallimento e del rifiuto. Il desiderio poi è un motore che spinge verso una meta, a mettersi in cammino. Il secondo passo riguarda il passaggio dal desiderio all’azione e richiede la capacità di porsi degli obiettivi fattibili e concretizzabili, realistici, alla propria portata. Potremmo dire che il merito delle stelle cadenti non è tanto quello di esaudire i desideri, ma di offrire un’occasione per metterli in luce a noi stessi, per rifletterci, per diventarne consapevoli e attivarci per realizzarli.
Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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