Benessere

Stress da rientro dalle ferie, sintomi e metodi per arginarlo: l’intervista alla psichiatra

La sensazione di smarrimento al rientro dalle vacanze si chiama “post-vacation blues” o “post-holidays blues". Ne abbiamo parlato con la dottoressa Monica Benvenuti

JESI – La sveglia torna a suonare come un gallo dopo settimane di piacevole mutismo. La coda in mezzo al traffico torna a essere l’incubo delle 7 mentre fino a pochi giorni prima, la mattina era solo una lenta transumanza verso la spiaggia. E i telefoni che squillano, i colleghi nervosi, il pc pieno di pec da smistare, le pratiche in scadenza, gli appuntamenti, la frenesia. Gli ordini da fare, le bolle da consegnare, i ritmi vorticosi del lavoro che riprende dopo l’estate. E sembra tutto così difficile. Questa sensazione di smarrimento dopo settimane di relax ha un nome: si chiama “post-vacation blues” o “post-holidays blues”.

Monica Benvenuti
Monica Benvenuti

Andiamo a esaminarla con la dottoressa Monica Benvenuti, medico psichiatra presso il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’Ast di Ancona.
«Si tratta in pratica di una risposta psicofisica al ritorno alla quotidianità diversa dai ritmi tranquilli e rilassati della vacanza – spiega la dottoressa –, è un tipo di sindrome caratterizzata da sintomatologia depressiva e/o ansiosa che può presentarsi subito dopo il rientro dalle vacanze».

Come si manifesta?
«Tendenzialmente si manifesta con una sensazione di stordimento, poiché lo stress fa vedere con un esame della realtà differente l’ambiente di lavoro rispetto a quello che hai lasciato. C’è una sorta di apatia e difficoltà a riprendere i ritmi della routine; difficoltà di concentrazione, mancanza di iniziativa e un innalzamento sia dei livelli di irritabilità che di ansia. Se poi il lavoro che facciamo non ci piace particolarmente, a questo si possono aggiungere anche malinconia, tristezza, demoralizzazione, sbalzi d’umore e senso di vuoto».

Come si può combattere dunque questa forma di stress?
«Innanzitutto con il riposo: dormire bene. Perché in vacanza i ritmi sono differenti, si riesce a dormire di più e si trascorrono le giornate senza fretta, ma durante la frenetica vita lavorativa talvolta anche 6-7 ore di sonno sono un miraggio. Dormire bene è già un inizio. Poi se possibile, riprendere gradualmente senza caricarsi subito di tanti impegni o di turni stressanti; dilazionare le cose da fare ripeto, laddove è possibile organizzare in autonomia il lavoro».

Lo stress da rientro a lavoro può incidere anche sugli studenti, dopo tre mesi di vacanze estive?
«Assolutamente sì, anzi per loro potrebbe essere potenzialmente peggio visto che l’estate è il periodo di sospensione delle lezioni più lungo. Occorre pertanto dare ai bambini e ai ragazzi il tempo di (ri)abituarsi alle lunghe ore che trascorrerà seduto in classe dopo un’estate di movimento, divertimento e svago».

Quanto può durare questa sorta di apatia da rientro?
«Generalmente pochi giorni, i primissimi del rientro… massimo fino a una settimana. Poi ci si riabitua».

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