Benessere

Uova di Pasqua, perché ci piacciono tanto le sorprese?

Il nostro cervello è programmato per sorprendersi e per cogliere le novità inaspettate. L'analisi della psicoterapeuta Lucia Montesi

«È vietato utilizzare le bilance per pesare le uova di Pasqua»: i supermercati sono stati costretti ad affiggere cartelli minatori nei reparti di frutta e verdura, per arginare un fenomeno che ha preso piede quest’anno in previsione della Pasqua. Complici i video virali su TikTok che spiegano come scoprire il tipo di sorpresa contenuta nell’uovo di cioccolato in base al suo peso, con tanto di dettagliatissime tabelle, le bilance dei reparti di frutta e verdura sono state prese d’assalto da migliaia di consumatori determinati ad accaparrarsi l’agognata sorpresa, in particolare un orsetto di una famosa marca, divenuto improvvisamente oggetto del desiderio. Alcuni si sono portati pure le bilance da casa, pur di avere la sicurezza di regalare l’uovo “giusto” e di stupire con una sorpresa certamente apprezzata, oppure di trovare e tenere per sé  la sorpresa prediletta. Poco importa se in questo modo si perde l’effetto sorpresa di scoprire cosa ci sia dentro l’uovo: l’oggetto contenuto è comunque percepito come un di più, un regalo extra non messo in conto e in quanto tale apprezzato e percepito come un guadagno, un po’ come quando riceviamo un piccolo omaggio a fronte di una spesa e ne siamo piacevolmente colpiti, lo percepiamo come un extra gratis, dimenticando la spesa che abbiamo sborsato per ottenerlo. Accaparrarsi la sorpresa tanto gettonata dà anche l’illusione di ottenere un oggetto esclusivo e raro in disponibilità limitata, e perciò ancora più appetibile ai nostri occhi.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Tornando alle uova di Pasqua, sono una tradizione a cui quasi nessuno rinuncia, sia per il piacere di gustare il cioccolato, sia per la curiosità di scoprire la sorpresa. E non sono solo i bambini a desiderarli e chiederli: anche molti adulti si scambiano le uova come regalo in occasione della Pasqua, orientandosi su quelle che contengono sorprese per un target adulto. Ma perché le sorprese ci piacciono tanto? La nostra mente è predisposta a cogliere le sorprese, ovvero le novità inaspettate. Non a caso, tra le emozioni fondamentali dell’essere umano, accanto a gioia, rabbia, paura, tristezza e disgusto, troviamo anche la sorpresa, presente universalmente in tutte le culture con la stessa mimica facciale. La sorpresa è anzi la base di tutte le altre emozioni: è la più breve perché dura solo qualche secondo, poi il cervello inizia l’analisi dell’evento da cui dipenderanno le emozioni successive di gioia o tristezza ecc.

Il nostro cervello è naturalmente programmato per sorprendersi ed è attratto dalle sorprese. La novità è l’elemento base della sorpresa, è uno stimolo che cattura la nostra attenzione e ci colpisce a livello percettivo. Perché tanto interesse per le novità? L’ipotesi è che questa abilità abbia origini antiche, nella necessità dell’uomo primitivo di cogliere e comprendere subito ogni elemento inaspettato e sconosciuto che potesse rappresentare un pericolo da cui scappare o un’opportunità da cogliere a proprio favore. Anche l’espressione facciale che accompagna l’emozione della sorpresa, con gli occhi e la bocca spalancati, ha la funzione di ampliare il campo visivo e di far entrare più aria e ossigeno per agire.

La sorpresa produce benessere perché stimola la liberazione di dopamina, associata a gratificazione e piacere. L’effetto sorpresa è anche ciò che ci attrae nei film, negli spot pubblicitari, nelle barzellette: il finale inaspettato che più ribalta le aspettative e ci fa vedere le cose da un altro punto di vista, è quello che ci colpisce e ci emoziona di più. Lo stesso vale per l’arte, la letteratura e per tante altre attività umane: l’elemento che sorprende ci regala piacere, stupore, meraviglia.

Un tempo il rituale delle uova di Pasqua era ancora più sentito perché si usava maggiormente osservare un periodo di rinunce durante la Quaresima. Se il “fioretto” consisteva nel rinunciare ai dolci, arrivare al giorno di Pasqua e scartare e gustare finalmente il cioccolato e la sorpresa contenuta era ancora più piacevole. Oggi questo periodo di attesa viene spesso a mancare, molti aprono le uova prima che arrivi la Pasqua. Oggi i bambini sono abituati ad avere a disposizione tutto in ogni periodo dell’anno. Il cioccolato fa parte della quotidianità dei bambini, anche le uova di cioccolato sono disponibili tutto l’anno sotto forma delle piccole famose uova con la sorpresa nel guscio giallo. Se la sorpresa dell’uovo di Pasqua non piace, si corre a prenderne un altro, e ogni bambino riceve in media un numero tale di uova da perdere il gusto e il piacere di scartarle. Questo può comportare una certa assuefazione e perdita dell’effetto sorpresa. Eppure anche sapersi stupire è una capacità essenziale che dovrebbe essere alimentata. Si tratta infatti di una capacità che comporta l’elaborare e fronteggiare eventi nuovi e imprevedibili, una capacità cognitiva in cui si apprende a trovare soluzioni a situazioni inaspettate. Quando si prova l’emozione di sorpresa, si verifica un aumento dell’attività cognitiva, che analizza i fatti associati alla sorpresa per darne una valutazione e decidere come reagire. Quando siamo sorpresi, memorizziamo meglio l’evento e tutta l’attenzione è concentrata sull’elemento nuovo per coglierne ogni dettaglio. Si tratta quindi di un’abilità cognitiva importante che è sano coltivare, sia nei bambini che negli adulti.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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