MACERATA – Violentò il nipote di nove anni, zio finisce in carcere. È diventata definitiva la condanna a cinque anni e mezzo inflitta a un operaio di origine marocchina che oggi ha 51 anni, accusato di violenza sessuale su minorenne. I fatti contestati all’uomo risalgono al 2015 e sarebbero avvenuti sia in Marocco sia nel comune del Maceratese dove le due famiglie vivevano. Nello specifico gli episodi ricostruiti dalla Procura sono due, il primo avvenuto in Marocco nell’agosto del 2015 quando tutta la famiglia era tornata nella terra d’origine e il secondo nel Maceratese il 4 ottobre dello stesso anno.
Nella prima circostanza l’uomo, fratello della mamma del bambino, rimasto da solo col nipote lo aveva attirato in un garage e lì avrebbe approfittato di lui abbassandogli i pantaloni e toccandolo insistentemente nelle parti intime. Il minore fu costretto a rivivere l’incubo due mesi più tardi quando erano ormai tornati in Italia. Quel giorno in casa c’erano lo zio, il nipote e un cuginetto. I due bambini stavano giocando alla playstation e lo zio avrebbe molestato il piccolo quando il cuginetto era distratto.
Dopo la denuncia lo zio finì sotto processo, i genitori del piccolo si costituirono parte civile con l’avvocato Aldo Cingolani mentre la difesa dell’imputato fu sostenuta dall’avvocato Alessandro Brandoni. Dalla prima udienza del processo in primo grado, l’uomo non si è mai presentato in aula e non è stato mai sentito, all’avvocato riferì di non aver mai violentato il nipote ma quelle parole non furono mai ripetute in aula. Nel tardo pomeriggio di ieri, 12 maggio, i carabinieri della Compagnia di Macerata hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Macerata e hanno condotto il 51enne al carcere di Fermo.