ANCONA – Durante la notte, intorno alle ore 4 (27 marzo, ndr), i poliziotti delle volanti, durante un normale servizio di controllo del territorio vicino a via Primo maggio, in lontananza notavano una vettura che a forte velocità si immetteva in una rotatoria. A quel punto gli operatori intimavano l’Alt al soggetto, attraverso il dispositivo di segnaletica manuale.
L’autovettura però eludeva il controllo e, proseguendo ad alta velocità, si dava alla fuga rimanendo però nei pressi della stessa rotatoria. Per tale motivo i poliziotti intimavano nuovamente l’Alt utilizzando il microfono in dotazione dell’autovettura di servizio. Nonostante il secondo Alt intimato il veicolo non arrestava la corsa e, pertanto, i poliziotti ingaggiavano un inseguimento, durante il quale continuavano ad intimare al conducente di arrestare la sua folle corsa.
Giunti in prossimità di un centro abitato e per evitare situazioni di pericolo, i poliziotti, appena le condizioni della strada lo consentivano, affiancavano in sicurezza la vettura e fermavano il conducente. Quest’ultimo, italiano di circa 23 anni, alla domanda dei poliziotti sul perché non si fosse fermato all’Alt dei poliziotti non riusciva a dare una spiegazione ma riferiva solo di non essersi accorto sia dei segnali luminosi (lampeggianti), sia di quelli sonori (sirene e messaggi via microfono), sia di quelli manuali (dispositivo di segnalazione manuale). La spiegazione non convinceva i poliziotti che procedevano al controllo dell’uomo e del veicolo.
Al termine dei controlli l’uomo veniva denunciato per la violazione dell’art. 141 C.d.S. in relazione alla forte velocità della marcia e art. 192 C.d.S. per non aver ottemperato agli obblighi di fermare il veicolo all’Alt intimatogli.