ANCONA – Il freddo lo aveva portato a sfondare la porta di una soffitta, in un condominio, per cercare riparo per la notte, ma quei rumori avevano fatto arrivare la polizia che lo aveva arrestato scambiandolo per un ladro. Oggi il senzatetto è stato condannato a due anni e otto mesi dal giudice Carlo Cimini.
L’uomo, un colombiano di 30 anni, difeso dall’avvocato Francesca Aguzzi del foro di Fermo, ha scelto di procedere con il rito abbreviato. Tentato furto aggravato era l’accusa nei suoi confronti.
Le manette per lui erano scattate il 16 novembre, di notte. Una residente aveva chiamato preoccupata la polizia perché sentiva dei rumore provenire dalla zona delle soffitte, all’ultimo piano di una palazzina di corso Carlo Alberto, al Piano. Gli agenti, arrivati sul posto, avevano trovato il colombiano che aveva con sé anche attrezzi da scasso. Così era stata arrestato. A nulla era valsa la giustificazione resa durante l’udienza di convalida, il giorno successivo, quando aveva sostenuto: «Non sono un ladro, cercavo riparo per la notte».
Oggi l’ha ribadita ma il giudice lo ha condannato. Il suo arresto aveva fatto scoprire un dormitorio per senzatetto.