Cronaca

Ancona, omicidio di Michele Martedì: il killer assolto per totale vizio di mente

I giudici hanno stabilito che dovrà scontare 20 anni rinchiuso in una Rems, una residenza sanitaria per l'esecuzione delle misure di sicurezza

Mattia Rossetti

ANCONA – Uccise a coltellate l’amico, ritenendolo la rovina della sua vita. Per l’omicidio del parrucchiere Michele Martedì, 26 anni, avvenuto l’8 dicembre 2020 in via Maggini, quartiere Pinocchio, il killer è stato assolto. In quei drammatici momenti, quando metteva fine con crudeltà alla giovane vita del suo ex compagno di scuola, Mattia Rossetti 29 anni non era in sé, non era capace di intendere e di volere. È quanto stabilito dagli psichiatri nel corso del processo che lo vede imputato per omicidio pluriaggravato dai futili motivi, stalking, crudeltà e premeditazione. Ed è anche quello che oggi è stato riconosciuto dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Ancona che lo hanno assolto per totale vizio di mente.

Mattia Rossetti era presente in aula ad ascoltare la sentenza. Dal giorno dell’omicidio era rimasto rinchiuso in carcere. I giudici, riconoscendo la sua pericolosità sociale, hanno stabilito per il 29enne la misura di sicurezza della detenzione per 20 anni in una Rems, una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.

Omicidio Ancona, via Maggini, 8 dicembre 2020

Mattia Rossetti quel maledetto 8 dicembre aveva atteso Michele Martedì per tendergli un agguato mortale. Il giovane parrucchiere, residente nel quartiere Pinocchio, era uscito a portare a spasso il cane. In quella passeggiata vicino casa, fatta tantissime altre volte, ha trovato la morte. Mattia Rossetti lo ha aggredito e pugnalato più volte, ferendolo a morte. Poi era fuggito, cercando di rifugiarsi a casa di conoscenti, ma era stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri.

Mattia era ossessionato dall’ex compagno di scuola, bello, spensierato e amato da tutti. Lo riteneva la causa dei suoi fallimenti, colui che gli aveva rovinato la vita. Per Mattia Rossetti il processo d’appello era iniziato lo scorso 11 maggio, quando era stata disposta una nuova perizia psichiatrica. Era stato riscontrato il vizio di mente, unito a un’elevata pericolosità sociale. Riscontrato anche un disturbo delirante paranoide. Nel corso del processo ha sempre partecipato a tutte le udienze.

Michele Martedì
Michele Martedì, la vittima