ANCONA – Era stata inaugurata neanche una settimana fa: già vandalizzata la mostra di Paolo Petrignani ˊGli Esploratori esistono ancora?ˊ, organizzata da Go World, di Ludovico Scortichini. L’amara scoperta, l’amministratore delegato del tour operator anconetano, Scortichini, l’ha fatta domenica notte, attorno all’una.
«Mi hanno informato dei pannelli rotti, così dopo una cena sono andato sul posto per constatare lo stato dell’esposizione», dice. Scortichini prova «rabbia» ma tenta d razionalizzare il tutto e di fare una riflessione: «Non capisco per quale motivo si siano presi di mira il primo e il quinto pannello. Solitamente, i vandali cominciano dal primo stand e poi l’atto di teppismo si estende al secondo e al terzo finché magari qualcuno non li nota e scappano».
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Invece, qui, ad essere stati vandalizzati sono soltanto due dei cartelloni della mostra: «Le foto danneggiate raffigurano le grotte di Frasassi, il promontorio del Circeo e la grotta dei cristalli di Naica, in Messico». I suggestivi scatti sono stati realizzati da Paolo Petrignani, fotografo di National Geographic.
«Sono costernato – continua ancora l’amministratore delegato Scortichini, che per l’evento aveva persino ottenuto il patrocinio del Comune dorico – Ai teppisti chiederei se a loro facesse piacere ritrovare la propria abitazione, o il proprio motorino distrutti. Vede – riflette l’ad – abbiamo stimato che da mattino a sera vi è un’affluenza di oltre mille persone (1830 per la precisione), per non parlare di chi si ferma durante la notte. Il danno non lo fanno a me, ma ai visitatori, ai cittadini».
Scortichini ha immediatamente ordinato le nuove ristampe che però non saranno disponibili fino al prossimo lunedì. Intanto, ci si arrangia con dello scotch trasparente: «Il danno è quantificabile in tre o quattrocento euro. Forse hanno colpito le foto con dei pugni. Le telecamere potrebbero averli ripresi mentre danneggiavano gli stand. Sto valutando di sporgere querela», conclude. Una vicenda analoga era accaduta in piazza Roma, ma in quel caso era stato lo stesso amministratore delegato a fugare ogni dubbio: «Non sono stati i vandali, ma una pallonata» (clicca qui).