ANCONA – Doppio arresto della polizia di Stato eseguito l’11 luglio dalla Squadra Mobile dorica e dall’UPGSP dopo una truffa aggravata messa a segno in concorso ad opera di due giovani di origini napoletane, ai danni di un’anziana donna di 95 anni.
Nella tarda mattinata di giovedí, personale automontato della squadra mobile, durante un servizio di pattugliamento in zona centro, finalizzato alla repressione delle truffe commesse ai danni di persone anziane, intercettava nei pressi di Borgo Rodi una vettura con a bordo due giovani. All’atto dell’intimazione dell’Alt, il conducente dell’auto, con mossa repentina, procedeva la marcia del mezzo dandosi a precipitosa fuga, tentando nell’occorso di investire l’operatore di Polizia che, per l’occasione, era sceso dal mezzo di servizio, dopodiché facevano perdere le loro tracce dileguandosi in direzione opposta. Grazie all’immediata attività info investigativa dei poliziotti, l’auto in questione veniva localizzata un’ora dopo, a circa 10 chilometri di distanza dal luogo del fatto.
Personale dei carabinieri della Compagnia di Osimo, ricevuta la nota radio diramata sul tutto territorio per il tramite delle Centrali Operative, in stretta collaborazione con i colleghi della Polizia, intercettata e bloccava l’autovettura in questione in zona Ancona Sud. A bordo vi era solo uno dei due occupanti in quanto l’altro era stato fatto scendere prima al fine di assicurare il bottino.
Di lì a poco, altro personale dell’Ufficio Controllo del Territorio della Questura, intercettava il secondo complice presso la stazione ferroviaria di Ancona, dove nel frattempo si era portato per prendere un treno e lasciare il territorio dorico. Quest’ultimo, all’atto della perquisizione, veniva trovato in possesso di numerosi monili d’oro (20 pezzi, del peso di più di due etti) appartenuti alla vittima truffata nella mattinata proprio da questo giovane e, successivamente, riconosciuto dalla donna tramite individuazione fotografica esperita in questi uffici dalla Squadra Mobile.
Da quanto appreso in fase di denuncia, nella mattinata di ieri, la vittima riceveva una chiamata all’utenza telefonica fissa dove una voce maschile si presentava come il nipote. Dopo i primi convenevoli e saluti, l’interlocutore si scusava per la voce rauca dichiarando di aver mal di gola, questo per giustificare il diverso timbro di voce rispetto al vero nipote.
A quel punto l’interlocutore, in tono fortemente preoccupato, asseriva che suo padre ovvero il figlio della vittima, aveva un urgente problema da risolvere con l’Ufficio Postale in quanto aveva lasciato delle ricevute di pagamento scadute e quindi doveva saldare la somma di 4.000 euro e per questo gli avevano già sequestrato il telefono ed i documenti. Continuava implorando l’anziana vittima: “nonna, nonna, bisogna aiutare papà a tutti i costi” dicendo che aveva tempo per consegnare il denaro fino alle ore 15.30.
Subito dopo, la voce maschile avvertiva la vittima che sarebbe passato un individuo della Questura fornendo un nome e cognome fittizio, al quale avrebbe dovuto consegnare il denaro oppure l’oro, ripetendo al contempo il nome del finto poliziotto per farglielo scrivere su un block note, cosa che la donna faceva puntualmente come le era stato ordinato.
Trascorso un breve lasso di tempo, mentre la donna era ancora all’apparecchio telefonico in corso di conversazione con quello che credeva essere il nipote, giungeva alla porta dell’appartamento l’altro complice spacciandosi per l’addetto della Questura e, in questa circostanza, la donna gli consegnava l’intero quantitativo di oro, ovvero 20 monili del peso totale di oltre due etti, compreso l’oro che indossava in quel momento, il tutto per un valore di circa 11.000 euro.
All’esito dei numerosi accertamenti e riscontri esperiti durante la predetta fase investigativa, considerato che dopo aver perpetrato la truffa i due malviventi avevano forzato l’Alt imposto dalla Polizia, tentando di investire un operatore della Squadra Mobile, entrambi i soggetti venivano tratti in arresto per truffa aggravata commessa in concorso.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Ancona, entrambi gli arrestati, classe 2001 e 2004, con precedenti penali venivano collocati nella Casa Circondariale di Montacuto – Ancona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Il Questore Capocasa ha firmato a carico dei due soggetti arrestati, residenti fuori dalla Regione, le misure di prevenzione del Foglio di Via obbligatorio, ordinando ad entrambi di lasciare il territorio e di non farvi rientro per ben 4 anni. Entrambi erano gravati da specifici precedenti e, all’esito dell’istruttoria, sono stati ritenuti socialmente pericolosi.
I monili d’oro venivano restituiti alla parte offesa in sede di denuncia sporta dinanzi agli Ispettori della Squadra Mobile.