ASCOLI PICENO – Una bandiera della pallavolo ascolana. Ma anche e soprattutto un riferimento per intere generazioni di giovani che hanno amato e praticato questo sport. Tutto questo era Nazzareno Cottilli, morto ieri a 70 anni ad Ascoli a causa di un tumore scoperto solo un mese e mezzo fa. Soprannominato “Zorro”, Nazzereno Cottilli era stato tra i più forti giocatori di volley del territorio, arrivando con il ruolo di schiacciatore anche a calcare il palcoscenico della serie A, negli anni Settanta in forza al Chieti.
Subito dopo, già dalla fine degli anni Ottanta aveva intrapreso la carriera di allenatore, facendo compiere un grande salto in avanti alla squadra maschile della sua città.
L’Asd Pallavolo Ascoli era infatti salita fino al campionato nazionale di serie B, che nei primi anni Novanta era la terza categoria di questa disciplina. Amato per la sua schiettezza e per la sua competenza, Cottilli – che lavorava come magazziniere in un azienda del Piceno – è stato il maestro per centinaia di ragazzi che si avvicinavano al volley, facendo loro conoscere tutti i segreti del mestiere. E trasferendo con entusiasmo e passione i valori dello sport e dell’amicizia.
«È stato davvero un riferimento e una guida per tutti, giovani e meno giovani nel mondo della pallavolo – dice Antonello Virivè, dirigente della squadra di Ascoli -. Era andato in pensione da 10 anni, ma negli ultimi 5 proprio per la sua esperienza e per le sue doti umane lo avevamo richiamato alla Palestra Forlini, per fare da coordinatore degli allenatori. E lui ben volentieri ha accettato l’incarico».
Fino ad un mese fa, Cottilli frequentava ancora il suo amato parquet e pochi pensavano che potesse smettere presto. Ma la malattia, arrivata improvvisa e rapida, non gli ha dato scampo. Lascia la moglie e due figlie. Con lui se ne va un pezzo di storia dello sport ascolano e marchigiano. I funerali si terranno martedì 19 gennaio, alle 10,30 presso la cattedrale di Sant’Emidio.