Cronaca

Ex carabiniere ucciso, fermata una coppia di Spinetoli

Si tratta di un operaio di 54 anni e della moglie, una casalinga di 50 anni. I Carabinieri erano già stati nell'abitazione della coppia nei giorni scorsi dove hanno sequestrato una moto, forse la stessa utilizzata per compiere il delitto

Carabinieri
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ASCOLI PICENO – C’è un fermo per l’omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere 51enne di Monsampolo del Tronto, freddato con 4 colpi di pistola il 3 giugno scorso mentre faceva jogging lungo la pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto.

Si tratta di un operaio di 54 anni, con precedenti, e della moglie, una donna di 50 anni casalinga, entrambi di origini tarantine ma residenti da diversi anni a Spinetoli. A prelevare la coppia, ritenuta responsabile dell’omicidio premeditato aggravato e in concorso di Cianfrone, sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ascoli Piceno, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di San Benedetto del Tronto e della Stazione di Monsampolo del Tronto. Una indagine lampo, quella coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, che ha visto in prima linea i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno, guidati dal comandante Ciro Niglio, che già nei giorni scorsi erano stati nell’abitazione della coppia per sequestrare la moto di proprietà dei coniugi. Lo stesso mezzo che forse potrebbe essere stato usato dalla coppia per compiere l’omicidio e poi scappare dal luogo del delitto.

Secondo alcune indiscrezioni la coppia conosceva e aveva avuto qualche problema con l’ex carabiniere che aveva prestato servizio nella Stazione di Monsampolo fino al 2015, quando è stato allontanato dall’Arma per una inchiesta per concussione e truffa ai danni di una compagnia di assicurazione. Gli inquirenti stanno cercando anche l’arma che ha sparato.

Indagini che si sono avvalse anche degli spunti investigativi della Squadra Mobile di Ascoli Piceno e della collaborazione col Comando Provinciale Guardia di Finanza di Ascoli Piceno che ha messo a disposizione hardware e software per le analisi degli apparati informatici, oltre ad occuparsi degli accertamenti patrimoniali.

Nel corso delle indagini, tutt’ora in corso, i Carabinieri avevano acquisito i filmati degli impianti di videosorveglianza della zona e analizzato i tabulati telefonici per risalire a chi fosse presente la mattina in cui fu commesso l’omicidio. E proprio dai riscontri sui tabulati telefonici i militari dell’Arma hanno riscontrato la presenza della coppia sul luogo del crimine nell’orario compatibile con quello dell’omicidio, fra le 8,30 e le 9 di mattina. Diverse decine le testimonianze ascoltate dai Carabinieri.

«Va notata e apprezzata la piena collaborazione delle diverse persone che hanno assistito alle fasi dell’omicidio e ai momenti antecedenti e successivi – commenta il procuratore capo della Repubblica di Ascoli Piceno, Umberto Monti -, tutti hanno dimostrato lucidità e franchezza e ampia disponibilità a riferire tutto quello che sapevano e avevano visto, ad essere sentiti e in certi casi risentii più volte, anche direttamente sui luoghi dei fatti, senza mai mostrare reticenze». 

La coppia è stata reclusa nel carcere di Ascoli Piceno, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa della convalida dell’arresto da parte del Gip.