MONTE SAN GIUSTO – Blitz della Digos nella notte in un’abitazione di Monte San Giusto (Mc). I poliziotti, guidati dal vice questore Nicoletta Pascucci, si sono presentati a casa di un sangiustese per eseguire una perquisizione domiciliare. All’esito del controllo gli agenti hanno sequestrato del materiale che sarà analizzato dagli inquirenti. L’indagine era stata avviata nel gennaio del 2019 dalla Procura di L’Aquila nei confronti di alcuni componenti dell’organizzazione di estrema destra “Ultima legione” che vivono in Abruzzo. Monitorando le chat dei sodali su Whatsapp, Telegram ma anche su Facebook e sulla piattaforma Vkontakte, l’indagine si ampliò travalicando i confini regionali: ad oggi sono una trentina gli indagati e 25 le perquisizioni domiciliari compiute nella notte dalla polizia in 18 province italiane (tra cui quella a casa del sangiustese). Da Chieti a Pescara, da Macerata a Fermo ma anche Milano, Venezia, e altre province (Terni, Como, Verona, La Spezia, Genova, Piacenza, Modena, Vicenza, Lecce, Roma, Cosenza)
Il sangiustese avrebbe detto di essere amico di Luca Traini, il tolentinate condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione (per strage) per il raid xenofobo compiuto il 3 febbraio del 2018 a Macerata in cui rimasero ferite sei persone di colore tra i 20 e i 32 anni.
Per gli investigatori «i promotori o partecipi dei gruppi di discussione hanno operato al fine di costituire una struttura politica di chiara ideologia fascista, utilizzando i citati circuiti quali mezzi di proselitismo e reclutamento di militanti». Agli appartenenti ad Ultima legione viene contestato il «perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi».