Cronaca

Caduto dal tetto dell’Auchan di Ancona: educatore e addetto alla sicurezza rischiano il processo

Sono accusati di lesioni colpose. L’incidente era avvenuto il 25 novembre 2019. Un 12enne era precipitato da un lucernario

La galleria dell'Auchan dove è caduto il ragazzino 12enne
La galleria dell'Auchan dove è caduto il ragazzino

ANCONA – Doveva essere un pomeriggio spensierato, da trascorrere con gli amici nella galleria del centro commerciale, ma un gioco pericoloso aveva rischiato di farlo morire. Saltando su un lucernario del tetto dell’ex Auchan di Ancona un bambino di 12 anni era precipitato di sotto, facendo un volo di quasi sei metri.  

A quasi un anno dai fatti la Procura di Ancona ha chiuso le indagini per l’accaduto e ora potrebbe chiedere il processo per due persone finite nel registro degli indagati: l’educatore di 30 anni, che aveva in custodia il minorenne, e un addetto alla sicurezza di 54 anni del centro commerciale “Il Conero”, alla Baraccola. Entrambi sono indagati per lesioni colpose.

All’addetto alla sicurezza il pm Marco Pucilli contesta anche l’omesso collocamento di cartelli che dovevano avvisare di un luogo interdetto al pubblico e quindi pericoloso. L’educatore invece avrebbe dovuto vigilare sul ragazzino impedendogli di mettersi in una situazione di pericolo. L’incidente era avvenuto idi pomeriggio.

La vittima oggi ha 13 anni e risiede a Falconara. Dopo la caduta riportò varie fratture tra le quali anche quella al femore. Il minorenne quel giorno era uscito di casa, affidato ad un educatore che insieme ad altri tre minorenni lo aveva portato al centro commerciale in auto, attorno alle 16. Il veicolo era stato parcheggiato nell’area del tetto.
Quando i ragazzini sono scesi dall’auto hanno iniziato a correre e si sono diretti verso il lucernario. Lì hanno iniziato a saltare. Il 12enne si trovava sulla copertura in plexiglas, quello che copriva una condotta d’areazione, quando il sostegno ha ceduto sotto i suoi piedi facendolo cadere di sotto da una altezza di oltre 5 metri. Rischiò di morire.
Per le lesioni riportate è stato sottoposto a diversi interventi e ancora oggi non è in grado di camminare bene e si muove con l’aiuto delle stampelle.