Cronaca

Camerino, perseguita la ex dal carcere con lettere e cartoline. Condannato

I fatti risalgono a novembre del 2019, sei mesi prima l'uomo, un 58enne, era stato arrestato perché aveva tentato di ammazzare la ex. L'avvocato: «Faremo appello. Era oggettivamente incapace di nuocere alla persona offesa»

Il carcere di Montacuto
Il carcere di Montacuto

CAMERINO – Aveva tentato di uccidere la ex. Arrestato, dopo sei mesi aveva iniziato a perseguitarla inviandole dal carcere cartoline, lettere e telegrammi. È stato condannato a un anno di reclusione per atti persecutori un 58enne di Montesilvano di origine venezuelana.
Il tentato omicidio avvenne il 7 maggio del 2019 quando l’uomo partì da Montesilvano con un coltello e raggiunse la ex a Camerino al negozio di frutta e verdura al Sottocorte Village. Lei riuscì a chiudersi in bagno poco prima che lui conficcasse la lama del coltello nella porta urlando che l’avrebbe ammazzata. Finì in carcere a Montacuto dove, per un errore nella notifica di un atto, venne a conoscenza del nuovo indirizzo della ex e iniziò a scriverle. Tra novembre e dicembre 2019 le inviò lettere, telegrammi e cartoline. «Ti penso sempre, mi manchi, mi piacerebbe se mi venissi a trovare», le scrisse su una cartolina che raffigurava Numana. «Sono sicuro che mi ami anche tu. Sei l’unica di cui sono stato geloso, “La mia Sabrina Ferilli”», è un passaggio di una lettera in cui aveva aggiunto: «Ti scrivo per dirti che sto male senza te, ti sogno sempre, ti voglio sposare».

L’avvocato Federica Squadrini

Nel procedimento per tentato omicidio l’uomo fu sottoposto a perizia psichiatrica, la eseguì lo psichiatra Gianni Giuli che concluse rilevando una capacità di intendere e di volere al momento del fatto grandemente scemata a causa di un’anomalia psichica e una pericolosità sociale che poteva essere affrontata con l’inserimento in una struttura di cura ad alta sicurezza. Nella scorsa udienza il legale del 58enne, l’avvocato Federica Squadrini, aveva chiesto di procedere con rito abbreviato e l’udienza era stata rinviata ad oggi per la discussione: il pubblico ministero Vincenzo Carusi ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi, il legale invece ha chiesto la riqualificazione del reato in molestie. Il gup Claudio Bonifazi ha condannato l’imputato per stalking a un anno di reclusione, riconoscendo la recidiva equivalente al vizio parziale di mente. «Una volta lette le motivazioni – ha anticipato l’avvocato Squadrini – faremo appello sia perché si riconosca il vizio parziale di mente prevalente, sia per la riqualificazione del reato, all’epoca Di Luca era in carcere, non avevamo neanche chiesto la modifica della misura, era oggettivamente incapace di nuocere alla persona offesa e le condotte erano state così lievi, tra l’altro non c’era stata alcuna minaccia, da non integrare lo stato di ansia e angoscia tipico dello stalking». La ex dell’imputato era parte civile con l’avvocato Luca Belardinelli.