Cronaca

Civitanova, in pieno centro con 18 dosi di cocaina pronte da spacciare: in manette pusher tunisino

L'arresto è stato eseguito dopo l'alt imposto dai carabinieri in corso Umberto I. L'extracomunitario, un 69enne di Potenza Picena, ha patteggiato la pena di un anno e due mesi, pena sospesa, ed è tornato in libertà

Il tribunale di Macerata

MACERATA – È scattato ieri mattina il controllo dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Civitanova. Nel primo giorno in cui le Marche sono diventate “zona arancione”, i militari, in servizio con abiti civili, hanno effettuato una serie di controlli mirati nel centro cittadino.
In particolare, poco prima delle 11 hanno fermato un’utilitaria in corso Umberto I, a bordo c’erano due persone un italiano e un extracomunitario. Al momento dell’Alt, l’uomo che era alla guida, il civitanovese, ha lasciato cadere dal finestrino un piccolo involucro, ma il gesto non è sfuggito ai militari che subito lo hanno raccolto e controllato: dentro c’erano 0,1 grammi di cocaina. Così, vistosi scoperto, il civitanovese ha subito ammesso di aver comprato la droga dal tunisino seduto accanto a lui e di averla comprata non solo quel giorno, ma già tante altre volte in passato.

A quel punto è stato lo stesso tunisino a consegnare ai carabinieri il pacchetto di sigarette che aveva in mano, dentro però non c’erano sigarette ma 18 piccoli involucri che contenevano in totale 7,2 grammi della stessa sostanza stupefacente. L’extracomunitario è stato identificato in M.E.H., 69enne residente a Potenza Picena, disoccupato. Con sé aveva anche 200 euro in banconote di piccolo taglio, ritenuti provento di spaccio, un telefonino e un’agendina su cui erano appuntati nomi e cifre. Tutto: droga, soldi, cellulare e agendina sono stati sequestrati e telefono e agendina – su quest’ultima per gli inquirenti sarebbe appuntata una sorta di “contabilità” relativa alle vendite pregresse di sostanza stupefacente – saranno sottoposte a mirati controlli per ricostruire l’attività di spaccio intessuta dal tunisino sino ad oggi.

 Ne è seguita poi una perquisizione domiciliare da cui è spuntato fuori un altro involucro con 0,2 grammi sempre di cocaina. Arrestato, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Vincenzo Carusi, il 69enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima fissato per l’indomani e oggi il giudice Barbara Cortegiano ha convalidato l’arresto. Tramite il suo legale, l’avvocato Carlo Belleggia, il pusher ha patteggiato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo la pena di un anno e due mesi beneficiando della sospensione condizionale della pena – in quanto incensurato – ed è tornato in libertà.