CIVITANOVA – L’aggressione è avvenuta ieri pomeriggio. Erano circa le 19 quando sul lungomare è intervenuta una pattuglia dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia a seguito della segnalazione di una donna che in evidente stato di agitazione stava cercando di colpire dei passanti. Al loro arrivo i militari hanno visto la donna, una civitanovese di 43 anni con problemi di natura psichica, scagliarsi contro dei passanti e sono intervenuti. Data la situazione i carabinieri hanno cercato di riportarla alla calma ma per evitare di farle del male sono stati colpiti con calci e pugni. Alla fine sono riusciti a tranquillizzarla, sul posto nel frattempo sono intervenuti anche i sanitari del 118 che hanno sedato la donna e l’hanno trasportata in ospedale. Anche i due militari sono finiti al pronto soccorso per le cure del caso ed entrambi hanno riportato una prognosi di 20 giorni.
Sull’accaduto oggi è intervenuto Antonio Voto, segretario generale provinciale di Unarma Asc Macerata: «Esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà ai due colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche feriti. Auguriamo loro una pronta guarigione dopo le gravi lesioni riportate. Un ennesimo grave episodio che testimonia l’assoluta centralità del lavoro degli operatori in uniforme, sempre presenti e sempre pronti a fronteggiare pericoli subdoli e continui cui, senza di loro, sarebbero esposti i cittadini. La funzione delicatissima e assai pericolosa a difesa della sicurezza e dell’incolumità altrui continua a richiedere ai colleghi in ogni parte del territorio e in qualsiasi contesto sacrifici importanti in termini di impegno, professionalità e salute, che meritano il fondamentale riconoscimento della collettività e soprattutto della politica».
«Non ci stancheremo mai di ricordare – ha aggiunto il segretario vicario Antonio Ernesto – che, solo per i controlli sulle strade, ogni anno finiscono in ospedale oltre 2.600 operatori in divisa, uno ogni tre ore e mezza. Ma i feriti fra le forze dell’ordine sono molti di più, e non mancano, purtroppo, i morti. Eppure ancora siamo qui a doverlo ricordare a chi non dovrebbe dormirci la notte».