Cronaca

Civitanova, centro di stoccaggio nel mirino delle fiamme gialle: sequestrati prodotti elettronici

Sequestrati centinaia tra capi d’abbigliamento, smartwatch, tablet, cuffie bluetooth, decoder e led natalizi falsi e non sicuri

Le fiamme gialle di Pescata in azione anche a Civitanova

CIVITANOVA – Operazione “stop fake”, sequestrati capi di abbigliamento contraffatti e prodotti elettronici. In azione le fiamme gialle di Pescara, che sono arrivate fino a Civitanova. Nei guai un grossista cinese. Complessivamente sequestrati centinaia tra capi d’abbigliamento, smartwatch, tablet, cuffie bluetooth, decoder e led natalizi falsi e non sicuri. L’indagine, effettuata nell’ambito del piano d’azione “stop fake”, ha preso spunto dai controlli economici del territorio, condotti dalle pattuglie del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria e dai “baschi verdi” del Gruppo di Pescara.

Le investigazioni hanno portato, inizialmente, alla scoperta di uno degli empori del falso, operante sul mercato dell’entroterra pescarese dal 2018. A gestirlo, una cinquantenne cinese impegnata nella vendita di vestiti di una nota griffe internazionale. I militari, insospettiti dai prezzi stracciati al banco, hanno svolto, anche con l’ausilio di periti del marchio, un’analisi di fino della merce, che ha permesso di scoprire l’inautenticità dei capi esposti, e non solo. Infatti, un esame approfondito della rendicontazione contabile dell’esercizio commerciale, ha acceso i riflettori su altri hot-spot della rete nazionale di approvvigionamento di merce falsa e non sicura, presumibilmente di importazione cinese.

Nel mirino è finito un centro di stoccaggio per grossisti a Civitanova, usato come rimessa di prodotti elettronici privi di istruzioni in lingua italiana, nonché di avvertenze sui limiti della tensione elettrica per il loro corretto utilizzo, e un’altra attività commerciale dell’area del pescarese, utilizzata per piazzare articoli digitali e luci natalizie senza marchio CE. I soggetti cinesi, trasgressori già noti al fisco per inadempimenti tributari, sono stati denunciati a piede libero per contraffazione e ricettazione, illeciti che provocano un danno cospicuo per l’economia nazionale, con cifre che si aggirano intorno ai 42 miliardi di euro.