Cronaca

Civitanova, interviene in un incidente e viene colpito con un pugno: 38enne condannato

Sei mesi è la pena inflitta all'imputato, ex buttafuori. La vittima, all'epoca 55enne, aveva riportato una prognosi di 30 giorni

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Stava passeggiando sul lungomare quando aveva visto delle persone discutere a seguito di un incidente stradale ed era intervenuto per metterli d’accordo, ma era stato colpito al volto con un pugno ed era finito in ospedale. Ieri il suo aggressore, un ex buttafuori 38enne, è stato condannato a sei mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 2.500 euro. Il risarcimento invece dovrà essere quantificato in sede civile. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due anni.

L’avvocato Nicola Piccinini

L’aggressione risale alla sera del 9 giugno 2018. Erano circa le 23.30 quando un uomo di Sant’Elpidio a Mare, all’epoca 55enne, stava passeggiando da solo sul lungomare Piermanni. Arrivato all’altezza dello Shada aveva notato dall’altra parte della strada – in direzione sud – due auto ferme incidentate e delle persone che discutevano sulla dinamica dei fatti e aveva deciso di intervenire. Ma subito dopo fu colpito al volto con un pugno da uno dei due automobilisti e finì in ospedale dove i sanitari gli riscontrarono una frattura composta dell’emimandibola sinistra (prognosi: 30 giorni).
Il suo aggressore, all’epoca 33enne, finì sotto processo per lesioni aggravate. Nel corso del procedimento furono sentiti entrambi, sia la vittima sia l’imputato: la vittima, parte civile con l’avvocato Paola Corvatta, in aula confermò le accuse, l’imputato, difeso dall’avvocato Nicola Piccinini, si sottopose a esame rispondendo alle domande del pubblico ministero Francesca D’Arienzo, delle parti e del giudice Federico Simonelli.

L’ex buttafuori riferì che quella sera stava discutendo con gli occupanti dell’altra auto sulla dinamica dell’incidente. In quel momento c’era un capannello di persone che si era fermato a guardare e a un certo punto era intervenuto un uomo che si era rivolto a lui per poi mettersi in guardia. Per l’imputato sarebbe stata legittima difesa: percependo quella situazione come una situazione di pericolo aveva reagito, anche perché in passato, per via del lavoro che aveva svolto, era stato aggredito anche da più persone. In quel caso non sapendo se con l’uomo ci fossero anche altri, aveva reagito sferrando un pugno in faccia. Ieri il processo di primo grado si è chiuso con la condanna a sei mesi di reclusione, il giudice ha escluso le aggravanti, il pm aveva chiesto invece la condanna a due anni.