Cronaca

Civitanova, malefici voodoo per ottenere i soldi: senegalese a processo per estorsione

La vittima si era convinta di avere a che fare con uno stregone che lo avrebbe convinto a consegnare complessivamente circa mille euro

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Con la minaccia di fare riti voodoo contro lui e contro la sua famiglia avrebbe indotto un civitanovese a dargli dai 10 ai 40 euro a settimana, arrivando a ottenere così circa mille euro. Oggi un senegalese di 46 anni è stato rinviato a giudizio con l’accusa di estorsione aggravata. Aggravata perché la vittima è un uomo affetto da bipolarità paranoico depressivo.

I fatti erano venuti alla luce lo scorso anno. Ad accorgersi che qualcosa non andava era stato il fratello della vittima, lo aveva visto nervoso, agitato e gli aveva chiesto se era tutto ok. Il parente a quel punto si era sfogato e aveva raccontato tutto: avrebbe così riferito che qualche tempo prima aveva conosciuto un senegalese che era in difficoltà economica e lui aveva deciso di aiutarlo. Si erano scambiati i numeri di telefono e quando poteva cercava di sostenerlo dandogli ora 10, ora 20 euro, ora 5. Ma a dire della vittima lo straniero prima gli avrebbe chiesto i soldi con modi gentili poi invece si sarebbe fatto sempre più insistente arrivando anche alla minaccia: gli avrebbe detto che se non gli avesse dato i soldi avrebbe arrecato mali a lui e ai suoi familiari tramite malefici voodoo.

L’avvocato Cosimo Borsci

La vittima si era quindi convinta di avere a che fare con uno stregone e, pressata da numerose telefonate in cui il 46enne gli avrebbe chiesto insistentemente soldi, alla fine aveva ceduto. Il senegalese gli avrebbe anche detto di lasciare il denaro nei pressi di un negozio, dove poi sarebbe passato a prenderlo in sella a una bicicletta. Dopo la denuncia furono avviate mirate indagini che portarono all’individuazione dell’extracomunitario.
Oggi il gup del Tribunale di Macerata Daniela Bellesi ha rinviato a giudizio l’imputato fissando l’apertura del processo al 10 giugno 2025 davanti al giudice Andrea Belli. Il 46enne, difeso dall’avvocato Cosimo Borsci, ha scelto di non chiedere riti alternativi convinto di poter dimostrare nel corso del dibattimento la propria estraneità alle accuse. Per la difesa infatti, nel periodo in cui sarebbero avvenuti i fatti (dal 2018 a settembre 2023) è vero che il senegalese avrebbe chiesto dei soldi perché non lavorava ed era in difficoltà economiche ma lo avrebbe fatto senza minacciare nessuno, tantomeno tramite riti voodoo che, per il 46enne, è usanza semmai nigeriana e non senegalese. Per la difesa dunque, l’imputato – che ora lavora come muratore – avrebbe fatto semplici richieste di denaro in un periodo in cui era in difficoltà.

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