MACERATA – Sorpresi a praticare atti sessuali in spiaggia, condannata una coppia di civitanovesi. Oggi il giudice monocratico del Tribunale di Macerata Vittoria Lupi ha condannato una 47enne e un 52enne a sei mesi di reclusione ciascuno per atti osceni aggravati. Il reato è stato depenalizzato ma alla coppia veniva contestata l’aggravante di aver commesso il fatto nell’immediata vicinanza di un luogo abitualmente frequentato da minori, quindi con il concreto pericolo che questi potessero assistere.
Le effusioni hard risalgono a quattro anni fa. Era il pomeriggio del 22 maggio del 2016 quando nell’ultimo tratto di spiaggia nel lungomare Sud di Civitanova, vicino al porto, alcune persone avevano visto una coppia compiere un atto sessuale a pochi metri da un ristorante. In quel momento diversi clienti erano ancora all’interno del locale, mentre altre erano sulla battigia e la performance era stata notata dai presenti. Dal momento che i due non sembravano affatto preoccupati della presenza di un “pubblico” più o meno numeroso, l’allora gestore del locale chiamò il 113. In spiaggia arrivarono i poliziotti che identificarono e denunciarono i due.
Da quella denuncia scaturì un processo penale per il quale oggi si è celebrata la discussione. Prima della requisitoria del pm e delle arringhe degli avvocati è stato sentito l’allora gestore del ristorante che ha confermato le circostanze spiegando che al momento dei fatti c’erano dei bambini che giocavano a pochi metri dalla coppia e che a dividerli c’era solo una siepe.
Il pubblico ministero Rocco Dragonetti ha quindi chiesto la condanna di entrambi gli imputati alla pena di sei mesi di reclusione, mentre le difese hanno chiesto l’assoluzione o in subordine la derubricazione nel reato semplice, depenalizzato. Il giudice ha condannato entrambi a sei mesi, con la sospensione condizionale per lui, senza per lei.