CIVITANOVA – Si aprirà il 13 giugno del prossimo anno davanti al giudice del Tribunale di Macerata Francesca Preziosi il processo a carico di cinque giovani accusati di rissa aggravata (uno anche di lesioni). Il fatto, che destò particolare allarme tra residenti e commercianti, risale al tardo pomeriggio del 18 marzo dello scorso anno quando due gruppi di giovani si affrontarono in corso Dalmazia colpendosi con pugni, calci e cinghiate. In quel frangente intervenne anche un commerciante per prestare soccorso ma fu colpito con una sedia in testa.
Le immediate indagini effettuate dalla polizia del locale commissariato portarono all’individuazione di cinque giovani: un 30enne di Castelfidardo, un marocchino 20enne domiciliato a Civitanova e poi un 34enne, un 27enne e un 25enne tutti e tre di Civitanova. Per l’accusa, insieme ad altre persone rimaste ignote, avrebbero tutti partecipato alla rissa, in più il marocchino, accusato anche di lesioni aggravate, avrebbe colpito alla testa il commerciante con una sedia provocandogli contusioni multiple (la prognosi fu di 15 giorni).
Oggi nell’udienza preliminare dinanzi al gup Daniela Bellesi e al pm Enrico Riccioni, il legale del 34enne, l’avvocato Francesco Mantella, ha prodotto un video amatoriale da cui, per la difesa, si vedrebbe il giovane arrivare dopo la rissa e intervenire per dividere i giovani, ma il giudice ha comunque disposto per tutti gli imputati il rinvio a giudizio.
Le difese, rigettano gli addebiti: per l’avvocato Mantella il video sarebbe dirimente, provando che il suo assistito non avrebbe preso parte all’aggressione; il difensore del 27enne, l’avvocato Simone Santoro, sostiene invece che il proprio cliente non fosse proprio presente in corso Dalmazia. «All’epoca – sottolinea l’avvocato Santoro – il mio assistito aveva il braccialetto elettronico, era possibile tracciare la sua posizione attraverso il dispositivo e quel giorno non era lì. Oltretutto nel video della rissa erano tutti vestiti di nero, era impossibile riconoscerli». Anche il 25enne civitanovese nega di essere stato in corso Dalmazia il giorno della rissa. «Quel pomeriggio il mio assistito e altri giovani – ricorda l’avvocato Diego Perrone – erano andati a vedere la partita della Civitanovese a Porto Sant’Elpidio. Attraverso le immagini fatte per identificare il gruppo di tifosi diverse ore prima in un altro comune hanno associato gli indumenti indossati da alcuni dei tifosi alle persone che a loro dire avrebbero partecipato alla rissa».