Cronaca

Civitanova, Troiani si difende: «Denuncerò la donna per calunnia»

Il presidente del consiglio comunale interviene dopo che la Procura ha chiuso le indagini a suo carico per lesioni e violenza privata aggravati nei confronti di una 34enne di origine romena

Fausto Troiani, presidente del consiglio comunale

CIVITANOVA – «Ho già dato mandato al mio legale di denunciare la donna per calunnia relativamente ai fatti dello schiaffo e della violenza sessuale». A parlare è il presidente del consiglio comunale di Civitanova Fausto Troiani che ha deciso di dare la sua versione dei fatti in merito all’indagine che la Procura di Macerata ha aperto a suo carico per le ipotesi di reato di lesioni e violenza privata, entrambi aggravati.

Il fatto. I primi giorni di settembre del 2022 una romena di 34 anni aveva presentato una denuncia nei confronti dell’esponente politico. A seguito della querela e delle successive attività di indagine il pubblico ministero titolare del fascicolo Rosanna Buccini ha chiuso il fascicolo contestando a Troiani i reati di lesioni e violenza privata aggravati. Secondo l’ipotesi accusatoria l’8 luglio del 2022 al culmine di una discussione con la 34enne – a cui sarebbe stato legato da una relazione affettiva – che lo accusava di avere una relazione con un’altra donna, le avrebbe sferrato un violento schiaffo provocandole la perforazione del timpano e ipoacusia (con prognosi superiore ai 40 giorni). In quella circostanza Troiani avrebbe costretto la donna a non uscire da casa per chiamare i soccorsi tirandole i capelli e torcendole un braccio, sottraendole le chiavi di casa. Parallelamente il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione per l’ipotesi di reato di violenza sessuale ritenendo che non fossero emersi, nel corso delle indagini, elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.

Ora la reazione del presidente del consiglio comunale: «Si è fatto un gran parlare in questi giorni, con tanto di attacchi politici, di un presunto schiaffo che io avrei dato ad una donna. Ma a tutto c’è un limite. Per questo ritengo doveroso raccontare la realtà dei fatti. Relativamente a questa vicenda non ho ancora ricevuto nessun atto da parte dell’autorità giudiziaria e se e quando lo riceverò, il mio avvocato produrrà tutte le prove a mio favore già in nostro possesso».
«Questa donna – prosegue Troiani –, da me conosciuta in occasione della mia professione medica, mi ha denunciato per violenza sessuale. Accusa rivelatasi falsa e per la quale il pubblico ministero ha chiesto il 12 dicembre scorso l’archiviazione prontamente accolta dal giudice: non solo non è stata rinvenuta traccia dell’asserita violenza ma la presunta vittima al dunque, non è stata nemmeno in grado di indicare quando questa violenza sarebbe accaduta. Badate bene, queste cose non le dice Fausto Troiani ma sono scritte nella richiesta di archiviazione del magistrato. Ora vi chiedo: quale credibilità può avere una donna che inventa una storia assolutamente falsa di violenza? Pur non essendo uno psicologo ritengo facile, che chi ha già inventato una storia di stupro, possa ugualmente farlo con uno schiaffo. È bene che si sappia che già nel 2022 ho denunciato questa donna per atti persecutori e per estorsione nei miei confronti. Tutti reati per i quali la stessa è indagata dalla Procura in un separato procedimento. In questa triste vicenda vi è il coinvolgimento dei miei congiunti raggiunti da telefonate ingiuriose e volgari effettuate sempre dalla stessa persona da me denunciata, e costretti a leggere falsità sulla stampa e ad ascoltare le maldicenze dell’opposizione. Un’opposizione che, cavalcando le calunnie del momento, si erge pubblicamente a difesa di una moralità che in privato non disdegna di trasgredire».

«Intendo difendere la mia onorabilità – conclude l’esponente politico 64enne –, la carica che ricopro, la mia famiglia e la mia lista. Pertanto oltre alle altre denunce, ho già dato mandato al mio legale di denunciare la donna per calunnia relativamente ai fatti dello schiaffo e della violenza sessuale e quanti cavalcheranno queste calunnie per fini politici o per vendette personali».