Cronaca

Civitanova, un debito di 20 euro euro di droga sfocia in rapina, estorsione e stalking

Imputati due giovani di 25 e 23 anni, accusati a vario titolo. I fatti sarebbero avvenuti tra il 28 agosto e il 1° settembre del 2018. Entrambi i 20enni hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato e l'udienza è slittata a febbraio per la discussione

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Per 20 euro di marijuana non pagati diventa vittima di rapina, estorsione e stalking. Due imputati chiedono di essere giudicati con rito abbreviato, il gup rinvia l’udienza all’8 febbraio per la discussione. La vicenda è finita questa mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti. Imputati a vario titolo per rapina, estorsione, stalking e spaccio un 25enne di Montegranaro e un 23enne di Roma. Secondo la ricostruzione della Procura – questa mattina l’accusa è stata sostenuta in aula dal pm Enrico Riccioni – i fatti sarebbero avvenuti tra il 28 agosto e il 1° settembre del 2018. All’epoca il 25enne avrebbe ceduto 20 euro di marijuana a un coetaneo che però non avrebbe pagato la droga. Da lì sarebbe iniziato l’incubo: il 28 agosto i due imputati si sarebbero presentati insieme a due minori (per i quali si è proceduto separatamente, ndr) a casa del debitore. Entrati senza il consenso della madre del giovane, si sarebbero avventati contro la vittima con minacce e schiaffi per chiedere la restituzione dei 20 euro, poi avrebbero alzato la posta chiedendo 50 euro con la minaccia che se non avesse consegnato i soldi avrebbero spaccato tutta la casa. A quel punto era intervenuta la madre consegnando i 50 euro richiesti, ma non è bastato. I giovani avrebbero chiesto altri soldi: «Sennò diamo fuoco a casa», era stata la minaccia. Poi erano entrati nella cameretta del giovane e dopo aver preso le sue cuffie Beats del valore di 350 euro avevano afferrato la vittima per il collo sbattendola al muro e avvertendola di non denunciare l’accaduto. Due giorni di tranquillità e poi di nuovo la violenza.

Il 30 agosto i due imputati avrebbero raggiunto la vittima in un campetto che si trova a pochi metri da una chiesa e con una bottiglia di vetro in mano avrebbero ribadito il concetto: «Se ci denunci bruciamo te e la tua famiglia», poi gli avrebbero portato via il suo iPhone. Il giorno successivo nello stesso posto c’era ancora la vittima a stavolta con il proprio cane, un Pitbull, i due imputati gli avrebbero ordinato di consegnare loro anche la scatola del telefono altrimenti gli avrebbero portato via il cane. Senza sé e senza ma al rifiuto della vittima gli avrebbero preso l’animale. Il 1° settembre l’ultimo episodio: il 25enne e altri, col volto travisato, si sarebbero ripresentati a casa della vittima ma il giovane aveva chiamato il 112 e all’arrivo dei carabinieri il gruppo era andato via. Oggi, dunque, l’udienza preliminare a carico dei due imputati che sono difesi dagli avvocati Mirela Mulaj e Giovanni Marziali. Il giudice ha accolto le richieste di abbreviato avanzate dai difensori e ha rinviato l’udienza al prossimo 8 febbraio.