JESI- È stato fissato per il 4 marzo prossimo l’inizio del processo a carico di Michel Santarelli, il 25enne accusato dell’omicidio volontario di Fiorella Scarponi (64 anni) e del tentato omicidio del marito di lei, Italo Giuliani (70) nella loro abitazione in via Saveri. Un omicidio che all’alba del 3 luglio scorso, ha scosso profondamente la città, distruggendo due famiglie.
Gli avvocati difensori del ragazzo, Mauro Buontempi e Vittoria Sassi, hanno chiesto di procedere con il rito abbreviato anche in considerazione dell’esito della perizia psichiatrica redatta dal professor Renato Ariatti. Il noto psichiatra bolognese nella relazione disposta dal Gip Sonia Piermartini, evidenziava l’incapacità di intendere e di volere del giovane. Un vizio di mente che potrebbe portare verso il proscioglimento di Santarelli, che ancora si trova rinchiuso in una struttura sanitaria protetta.
Sempre nella perizia si stabilisce che il 25enne sarebbe in grado di prendere parte al processo «anche se il quadro clinico non è ancora risolto e questo lo rende socialmente pericoloso e bisognoso di una misura detentiva in struttura chiusa (una Rems) 24 ore su 24».
Michel Santarelli, secondo l’analisi dello psichiatra, sarebbe «affetto da anni da una psicosi delirante e allucinatoria cronica con fasi di esacerbazione acuta ricorrenti». Quindi, a causa del suo stato psicotico potrebbe rifare quello che ha fatto, «poiché continua a elaborare una realtà in chiave persecutoria», si legge nella relazione del dottor Ariatti che ne sottolinea pertanto la pericolosità sociale.
La famiglia Giuliani, Italo e le sue tre figlie, sono rappresentati dall’avvocato Marina Magistrelli che lo scorso ottobre ha presentato un esposto per valutare se vi siano profili penali rilevanti a carico di chi aveva il dovere di vigilare su Michel, considerato la sua fragilità e il suo stato psichico, essendo stato in cura prima al Centro di salute mentale poi da professionisti privati dall’età di 18 anni.