Cronaca

Doppio omicidio Fano, Luca Ricci scoppia in un pianto a dirotto davanti al giudice

Udienza di convalida dell'arresto in tribunale a Pesaro. Il legale: «Ha vuoti di memoria, scompenso psichiatrico»

I carabinieri indagano sul duplice omicidio di Fano

PESARO – Ha provato a parlare, ma è scoppiato in un piano a dirotto e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Luca Ricci, 49enne, in carcere con l’accusa di duplice omicidio nei confronti dei genitori è apparso questa mattina (28 giugno) davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo, assistito dall’avvocato Roberto Longhini.

L’avvocato Roberto Longhini

«Gli è stato chiesto di esporre liberamente i fatti – spiega l’avvocato – poi si è interrotto per un piano a dirotto e abbiamo dovuto chiedere una sospensione e infine avvalerci della facoltà di non rispondere.
Ha detto di essere sceso la notte per misurarsi la pressione nell’appartamento della madre, perché se la sentiva alta. Hanno guardato insieme un video del figlio, poi dice di essere andato di sopra a dormire e la mattina seguente di aver accompagnato il figlio a scuola. Ma ci sono dei vuoti e dei buchi su quanto è successo nel mentre. Arrivato al punto di raccontarlo è scoppiato in una forte crisi di pianto. Non ha parlato del duplice omicidio. La sua disperazione si capiva dai singhiozzi e dal pianto, è in uno stato psicologico disastroso. Non abbiamo un movente, sono sempre più convinto che ci sia uno scompenso psichiatrico alla base di quanto successo. Cosa che dovrà essere verificata».

Giuseppe Ricci, detto Giorgio, 75 anni, falegname in pensione e Luisa Marconi, 70 anni, casalinga, sono stati trovati morti lunedì scorso nell’appartamento di Fano. In stato di fermo è il loro figlio, Luca, 49 anni, accusato di duplice omicidio volontario aggravato. Il movente sarebbe di tipo economico, legato a dei debiti contratti da Luca. Le vittime avrebbero dovuto consegnare una loro casa di 75 metri quadrati, andata all’asta nel settembre scorso e venduta a un fanese. I genitori si erano fatti garanti con una loro casa.

Il padre sarebbe stato colpito da almeno 11 martellate, secondo quanto emerso dall’esame autoptico.

Luisa Marconi è morta asfissiata per strangolamento: sarebbe stata attinta da dietro con un cordino. Sul corpo della donna, riverso sul pavimento della cucina in posizione prona, non sono stati trovati segni di lotta.

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