JESI – Nascondevano hashish, cocaina e marijuana dentro al letto, insieme al bilancino di precisione con cui suddividere lo stupefacente per confezionare poi le dosi destinate ai “clienti”. Ma i due pusher, da tempo sorvegliati speciali dei Carabinieri della Compagnia di Senigallia, sono stati arrestati proprio nella casa a Jesi dove gestivano la loro attività di spaccio.
L’operazione antidroga è scattata ieri. A finire in manette sono due giovani, un 32enne e un 29enne, entrambi residenti in provincia di Ancona e domiciliati a Jesi, già noti alle forze di polizia. I due erano già stati attenzionati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Senigallia i quali sospettavano che fossero coinvolti in un traffico di droga. Lo smercio interessava proprio la costa e i Comuni dell’entroterra senigalliese che fanno capo alla Compagnia. Per questo, dopo una intensa attività d’indagine ed essere riusciti a scoprire dove i due dimorassero (cioè l’appartamento di Jesi) i militari hanno fatto scattare la perquisizione domiciliare e tutti i controlli del caso. Al momento dell’irruzione, gli investigatori hanno trovato in effetti all’interno dell’abitazione i due giovani. Nel corso del controllo, nella camera da letto è stato rinvenuto lo stupefacente: 75 grammi di hashish, 6 grammi di cocaina e 1 grammo di marijuana. Inoltre è stato trovato un bilancino di precisione. Sono anche spuntate numerose bustine e ritagli di cellophane per confezionare la droga per la vendita al dettaglio. Lo stupefacente, posto immediatamente sotto sequestro probatorio, era stato abilmente occultato in modo accurato all’interno del letto, sotto al materasso, insieme al bilancino. Ma nonostante il nascondiglio apparentemente insospettabile, i Carabinieri lo hanno scoperto lo stesso. Inoltre, altro tentativo di prendere tempo che tuttavia non è bastato ai due pusher a eludere il controllo, quello di smontare la maniglia esterna della porta della stanza da letto. Quando i militari hanno tentato di entrare, hanno incontrato difficoltà non essendoci la maniglia; quei secondi necessari agli inquirenti per entrare sarebbero potuti servire per occultare meglio la droga, ma i Carabinieri hanno capito subito che era un espediente e hanno fatto irruzione. I due giovani sono stati dunque arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Hanno atteso agli arresti domiciliari fino a questa mattina, quando sono stati portati al Tribunale di Ancona per l’udienza di convalida. I due hanno provato a sostenere che lo stupefacente era una “scorta” per uso esclusivamente personale, ma il bilancino e il materiale per il confezionamento hanno permesso di smontare questa blanda difesa. Il giudice, la dottoressa Francesca De Palma, ha convalidato gli arresti e, alle misure chieste dal Pm Giovanni Centini – l’obbligo di dimora presso le rispettive abitazioni e la presentazione alla Polizia giudiziaria – ha accolto solo la presentazione presso un comando di Pg. Il processo inizierà a novembre.