Cronaca

In due anni nel Maceratese rottamate dai carabinieri oltre 2.000 armi

Si tratta di pistole, fucili e armi bianche (sciabole, pugnali, coltelli e balestre) raccolte dai vari comandi territoriali dell’Arma nel biennio 2020-2022. Di queste, circa un centinaio erano state confiscate e in carico al Tribunale di Macerata

MACERATA – Sono oltre 2.000 le armi distrutte in provincia di Macerata nel biennio 2020-2022. Si tratta di pistole, fucili e armi bianche (sciabole, pugnali, coltelli e balestre) raccolte dai vari comandi territoriali dell’Arma dei carabinieri in parte in maniera spontanea, in parte su disposizione dell’autorità giudiziaria. Delle 2.000 armi rottamate, circa un centinaio erano state confiscate e in carico al Tribunale di Macerata.

Pistole, fucili e le altre armi bianche sono stati distrutti nel 15° Centro rifornimenti e mantenimento di Padova, una struttura militare dell’Esercito italiano specializzata nella rottamazione delle armi attraverso appositi macchinari.

In alcuni casi le armi erano state depositate dai proprietari che avevano deciso di liberarsene oppure dai familiari che le avevano ereditate da parenti ma che non possedevano le necessarie autorizzazioni, in altri casi le armi venivano requisite su disposizione dell’autorità giudiziaria poiché oggetto di attività di indagine.

È importante sapere che per detenere un’arma è necessario ottenere il rilascio di specifici titoli emessi dal questore competente in provincia, il nulla osta per la sola detenzione oppure la licenza di porto di fucile ad uso caccia, in entrambi i casi è necessario presentare un’apposita domanda corredata di certificazione medica ed altri documenti. Non solo. Ci sono norme che regolano anche la custodia delle armi e che prevedono che questa avvenga “con ogni diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica”. Chi detiene un’arma deve riporla all’interno di un armadio metallico, chiuso a chiave, in un luogo che deve essere comunicato alle forze d’ordine addette all’eventuale controllo.

Nel biennio trascorso, numerose sono state le violazioni riscontrate che hanno causato il ritiro immediato del titolo e di tutte le armi ad esso connesse. Nei prossimi giorni, su disposizione del Comando provinciale di Macerata guidato dal colonnello Nicola Candido, i militari intensificheranno i controlli sul regolare possesso di armi su tutto il territorio della provincia di Macerata.